Aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia - Ltd24ore Maggio 2021 – Ltd24ore
Categorie
Uncategorized

Aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia

Aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia non è un’utopia.

Internet e le tecnologie digitali permettono di gestire un’impresa completamente da remoto.

Tuttavia, non tutti gli imprenditori possono costituire una società ltd in Inghilterra, operando online dall’Italia, senza incorrere in fenonemi di doppia tassazione.

Vanno valutate, caso per caso, le caratteristiche del business.

Ciò nonostante, cercherò di tracciare in modo chiaro e definitivo i confini tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, soprattutto con riferimento alla possibilità di aprire una ltd in Inghilterra e operare in Italia.

Le indicazioni che trovi in questa guida sono il frutto dei miei studi e della mia esperienza professionale.

Spero invece di fornirti validi consigli e indicarti l’esatta normativa da osservare per internazionalizzare il tuo business digitale, senza correre rischi.

In questo caso, desidero spiegarti qual è la strada legale per aprire una società in Inghilterra e operare in Italia, senza rischiare sanzioni a causa di un eventuale accusa di esterovestizione e/o stabile organizzazione occulta.

Perché mi rivolgo soprattutto ai business digitali?

Propongo un focus specifico sui business digitali, perché sono quelli che hanno maggiori margini di manovra e flessibilità per localizzare la propria attività in qualsiasi parte del mondo.

Procediamo con ordine…

Aprire società in Inghilterra e lavorare in Italia: business digitale

Un imprenditore della digital economy può aprire la sua impresa in Inghilterra e gestirla da qualsiasi parte del globo.

Le imprese digitali sono essenzialmente business liquidi, con pochissimi asset, beni strumentali e, se vendono prodotti fisici, con una gestione del magazzino spesso esternalizzata (esempio: Amazon fba).

Per aprire una società in Inghilterra non è necessario essere residenti nel Regno Unito.

La procedura è completamente telematizzata e ha costi bassissimi.

In considerazione di una burocrazia snella, di una bassa pressione fiscale e di costi di gestione irrisori, anche dopo la Brexit, tante startup continuano a costituire il loro assetto societario in Inghilterra, operando spesso da remoto.

Ti starai chiedendo se tutto ciò è legale o illegale.

In altre parole, quali sono i limiti legali per aprire una società in Inghilterra e operare dall’Italia o da qualsiasi altra parte del mondo?

Provo a rispondere a questa domanda, raccontandoti un aneddoto di fantasia che s’ispira ad eventi tratti dalla mia esperienza professionale.

L’episodio non riguarda propriamente una società inglese, bensì un’impresa bulgara (esterovestita).

Nel Settembre 2015, nel corso di un’ispezione fiscale ad una Società per Azioni che un gestisce una serie di ristoranti sul territorio italiano, gli ispettori fiscali individuano diverse fatture di acquisto di un servizio di manodopera per la produzione di prodotti alimentari.

Ebbene, le fatture in questione riportano l’indicazione di una ditta bulgara, che non aveva dichiarato alcuna stabile organizzazione in Italia.

Dopo aver effettuato alcuni pedinamenti e verifiche attraverso internet e banche dati, i funzionari tributari hanno appurato che la società aveva un magazzino in Italia, non dichiarato al Fisco, da cui partivano i corrieri per la consegna dei prodotti alimentari finiti.

Fin qui nulla di grave.

Il magazzino non è una stabile organizzazione.

In altre parole, un magazzino non costituisce un livello di presenza sufficiente affinché uno Stato possa imporre il pagamento delle imposte ad un’impresa estera.

Tuttavia, approfondendo i controlli su quel che sembrava un magazzino, i funzionari tributari hanno scoperto che in realtà non si trattava di un luogo utilizzato esclusivamente per stoccare merci, bensì di un vero e proprio laboratorio di produzione alimentare.

Nel capannone aziendale vi erano una decina dipendenti, macchinari industriali, muletti, computer in cui vi era la contabilità societaria e un ufficio amministrativo.

Nulla di tutto ciò risultava essere stato dichiarato al Fisco.

Si trattava di un palese caso di esterovestizione: una società che localizza la sua sede fittiziamente all’estero per pagare meno tasse.

Non solo…

Si trattava altresì di un palese caso di stabile organizzazione occulta: uffici amministrativi e laboratorio industriale non dichiarati.

Aprire società all’estero e lavorare in Italia, il caso dei business digitali

Adesso prendiamo il medesimo esempio e trasliamolo nel settore dei business digitali.

Un business digitale è un business liquido, con pochissimi costi fissi, senza asset e macchinari, laboratori e talvolta anche senza uffici stabili.

Se lo sviluppatore di software Mario Rossi costituisce la sua società in Inghilterra e lavora in Italia…

Può dirsi davvero che anche in questo caso c’è esterovestizione?

In realtà non posso asserire che aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia esclude l’esterovestizione, ma le norme sulla residenza delle società vanno valutate caso per caso e con minor temperamento con riferimento ai business digitali.

Ora direi che è giunto il momento di dare uno sguardo più approfondito alla normativa sull’esterovestizione.

Colgo inoltre l’occasione di smontare una serie di bufale che circolano in rete sull’esterovestizione.

Esterovestizione: normativa e rischi penali

Abbiamo visto che uno dei possibili rischi di aprire una ltd in Inghilterra e lavorare in Italia, in Spagna, Francia o Germania… sia l’esterovestizione.

Cosa vuol dire esterovestizione e cosa comporta un’accusa di esterovestizione?

L’esterovestizione è quel fenomeno che consiste nella fittizia localizzazione all’estero di una società, al fine di ottenere un vantaggio fiscale.

Attenzione:

Tantissimi credono che l’esterovestizione sia un reato.

Niente affatto!

Non esiste il reato di esterovestizione.

L’esterovestizione è un fenomeno, da cui, in determinati casi, possono derivare conseguenze amministrative e, solo nel caso in cui l’utile della società sia superiore ad euro 208.333,33, anche penali.

Il reato che si perpetra con l’esterovestizione è quello di omessa dichiarazione dei redditi (o iva).

Esempio:

Sono titolare di un business (non liquido) e provvedo ad aprire una società in Inghilterra e ad operare in Italia, conseguendo un utile superiore ad euro 208.333,33, che non dichiaro al Fisco italiano, commetto il reato di omessa dichiarazione dei redditi.

Da cosa deriva questa soglia di euro 208.333,33?

Basta fare un semplice calcolo…

Calcolo dell’imposta evasa

Il reato di omessa dichiarazione si configura quando un’impresa omette di dichiarare redditi e l’imposta evasa sia superiore ad euro 50.0000.

Per avere un’imposta evasa superiore ad euro 50.000, l’utile societario (ricavi – costi) dev’essere superiore ad euro 208.333,33, poiché l’aliquota Ires attuale è al 24% (50.000 = 24% * 208.333,33).

Tutto chiaro per ora?

Probabilmente, ti starai chiedendo qual è l’articolo del codice penale che prevede il reato di omessa dichiarazione dei redditi.

In realtà il reato non è previsto dal Codice Penale, bensì da una legge speciale, vale a dire, l’art. 5 del d.lgs. n. 74/2000.

Ecco cosa statuisce:

Art. 5.  Omessa dichiarazione (4) 

  1. E’ punito con la reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila”.

Oltre alle sanzioni penali, verifichiamo sotto il profilo pratico cosa comporta l’esterovestizione.

Le conseguenze amministrative dell’esterovestizione

Dopo aver visto le conseguenze penali dell’esterovestizione, direi di dare uno sguardo a cosa comporta sul piano amministrativo un’accusa di esterovestizione.
Prendendo nuovamente in considerazione l’ipotesi di aprire una società in inghilterra e operarare dall’Italia, ecco quali conseguenze comporta l’esterovestizione.
Quando una società estera è considerata esterovestita dal Fisco italiano, la stessa sarà destinataria di un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, con cui verrà richiesto il pagamento delle imposte italiane.
Quali sono le imposte da pagare allo Stato italiano?
In primo luogo, le Imposte sui Redditi sulle società, quindi, l’IRES da determinare applicando l’aliquota al 24% sull’utile.
Attenzione: non è un dato scontato che una società esterovestita produca utile, ben potendo la stessa essere anche in un situazione economico-finanziaria di pareggio o perdita.
In secondo luogo è dovuta l’IVA sulle vendite.
Non sempre però!
Con riferimento agli e-commerce e ai business digitali con vendita a distanza di beni fisici attraverso internet, ad esempio, esiste già una normativa in materia di IVA che impone il pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto direttamente nel Paese in cui si vende.
D’altro canto, per quanto riguarda la vendita di software o altri prodotti digitali, si applica il MOSS (Mini One Sto Shop), che prevede l’assolvimento dell’IVA nel Paese in cui si vende, vale a dire, laddove sono localizzati i consumatori finali.

La doppia tassazione come conseguenza dell’esterovestizione: falso!

Tantissimi credono che una conseguenza dell’esterovestizione sia la doppia tassazione. Questa asserzione è spudoratamente falsa.
Torniamo all’ipotesi di costituire una società in Inghilterra e lavorare in Italia.
Ebbene, qualora la mia società sia tacciata di esterovestizione in Italia, dovrò pagare le tasse allo Stato italiano e allo Stato inglese, ma posso chiedere l’applicazione della Convenzione contro le doppie imposizioni Italia – Regno Unito, per evitare la doppia tassazione.
Cos’è una Convenzione contro le doppie imposizioni?
Le Convenzioni c.d.i. sono accordi fiscali che stipulano gli Stati al fine di regolare i loro rapporti fiscali e, quindi, ad esempio, al fine di determinare se un’impresa deve pagare le imposte in Italia o allo Stato estero.
A questo punto c’è da chiedersi:
Qual è il criterio principale che le Convenzioni assumono come riferimento per determinare se la mia società deve pagare le imposte in Italia o allo Stato ingese?
Tale criterio è il luogo in cui è ubicata la sede di direzione effettiva dell’impresa.
Pertanto, nell’ipotesi di aprire un’impresa in Inghilterra e operare dall’Italia, le tasse saranno dovute nel Paese in cui è localizzata la sede di direzione effettiva (c.d. place of effective management).
Ti mostrerò cosa s’intende per sede di direzione effettiva nel prosieguo di questa guida.
Per il momento, è sufficiente sapere che un’impresa, anche se svolge parte delle sue funzioni attraverso filiali dislocate in diverse parti del mondo, avrà una sola sede di direzione effettiva, e conseguentemente, la Casa Madre pagherà le imposte in un solo Stato (ammessa l’esistenza di Convenzioni contro le doppie imposizioni).

L’accusa di esterovestizione è automatica: falso

Erroneamente si crede che costituire una società estera con la maggioranza di soci e/o amministratori residenti in Italia, comporti automaticamente l’accusa di esterovestizione.
Questa è una vera e propria bufala.
Si può costituire una società dove meglio si crede e per tantissime ragioni diverse, non solo per motivi fiscali, ma anche per motivi legati alla velocità e leggerezza della macchina burocratica di un determinato Paese.
Se un soggetto provvede a costituire una società in Inghilterra, non lo farà certo per motivi essenzialmente fiscali (altrimenti potrebbe optare per un paradiso fiscale).
In realtà, chi localizza un’impresa in Inghilterra lo fa soprattutto per avere bassi costi gestione, evitare oneri notarili e burocratici, ricercare investitori, acquisire un’immagine internazionale e sfruttare i trattati commerciali stipulati dal Regno Unito con altri Paesi.
In questo caso non si può affatto parlare di esterovestizione.
La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che per esterovestizione si intende la fittizia localizzazione della residenza fiscale di una società all’estero, in particolare in un Paese con un trattamento fiscale più vantaggioso di quello nazionale, allo scopo di sottrarsi regime fiscale italiano (cfr. Cass. n. 2869/2013).
Quindi, dovrebbe escludersi l’esterovestizione nell’ipotesi in cui si costituisce una società in Inghilterra per motivi ben diversi da una mera convenienza fiscale.
Tra l’altro, accertare che una società sia di fatto esterovestita, non è un procedimento automatico, ma richiede un accertamento sostanziale.
In altre parole, è il Fisco che deve dimostrare che un soggetto italiano ha stabilito fittiziamente la sua impresa all’estero per ottenere maggiori vantaggi fiscali.
L’onere probatorio grava interamente sul Fisco.
E sulla base della mia esperienza posso rivelarti che, per reperire tali prove, non è sufficiente effettuare una ricerca su internet, sui social network o sulle banche dati, ma è necessario un accertamento sul posto, presso gli uffici aziendali in Italia, così come nell’esempio della società bulgara esterovestita.

Aprire una ltd e lavorare in Italia è esterovestizione?

Tornando all’esempio della società in Inghilterra o in Bulgaria…

Se sono titolare di un business non digitale, ma di un’impresa con asset, beni strumentali e macchinari sul territorio italiano, e provvedo a costituire una società ltd in Inghilterra e a lavorare in Italia, ho maggiori probabilità di subire un procedimento penale per omessa dichiarazione?

La risposta dipende da cosa s’intende per “lavorare”.

In realtà, per capire se un’impresa sia stata localizzata solo fittiziamente all’estero per conseguire un vantaggio fiscale, si fa riferimento a diversi criteri.

Questi criteri sono quelli utilizzati per determinare la residenza fiscale di un’impresa.

Determinare la residenza fiscale di un’impresa estera

Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi stabilisce che un’impresa è residente in Italia, se ha almeno uno di questi elementi di collegamento col territorio italiano:

  • la sede legale;

  • l’oggetto dell’attività;

  • la sede amministrativa.

Di conseguenza, tornando all’esempio UK, se provvedo ad aprire una società in Inghilterra e ad operare in Italia, posso escludere l’esterovestizione solo se in territorio italiano non ho:

  • la sede legale della società inglese;

  • l’oggetto dell’attività societaria;

  • la sede amministrativa della società UK.

IL CRITERIO DELLA SEDE LEGALE

Ebbene, nel caso in cui un soggetto provveda a costituire una società in Inghilterra, la sede legale dell’impresa sarà ubicata giocoforza nel territorio del Regno Unito.

Senza una sede legale inglese, infatti, non è possibile costituire una società ltd in UK.

A questo punto direi di passare direttamente alla disamina del secondo criterio: l’oggetto dell’attività.

IL CRITERIO DELL’OGGETTO DELL’ATTIVITÀ

La domanda da porsi è:

se provvedo ad aprire una società in Inghilterra e a lavorare in Italia, l’oggetto dell’attività societaria sarà localizzato in Italia?

Per oggetto dell’attività s’intende l’attività esercitata in concreto dall’impresa, desunta dall’insieme dei suoi asset, beni strumentali, personale dipendente, macchinari, capannoni, uffici ecc..

Se il complesso di questi beni sono ubicati principalmente in territorio italiano, inevitabilmente, l’oggetto della mia attività sarà localizzato in Italia.

Conseguentemente l’impresa inglese sarà assoggetta alla tassazione italiana.

Ma analizziamo anche la situazione inversa:

Se i beni di un’impresa UK fossero ubicati tutti in Inghilterra e l’attività che l’imprenditore svolge dall’Italia sia limitata soltanto di coordinamento da remoto, sarebbe ancora possibile considerare in Italia la presenza dell’oggetto dell’attività?

Oppure, analizziamo il caso di un business digitale, i cui asset principali siano rappresentati esclusivamente da un sito web.

Nessuno in questo caso potrebbe asserire che l’oggetto dell’attività sia ubicato in Italia quanto piuttosto in Francia, Svizzera o Inghilterra.

Oltretutto, la presenza di un dominio .it, di un sito web o di un server, non sono elementi costitutivi di una stabile organizzazione in Italia.

IL CRITERIO DELLA SEDE AMMINISTRATIVA

Il concetto di sede amministrativa coincide in larga parte con quello di sede di direzione effettiva.
La sede amministrativa di un’impresa è determinata dai seguenti elementi:

  • il luogo in cui si tengono le riunioni del Consiglio di Amministrazione della società;
  • il luogo di recapito delle lettere del Consiglio di Amministrazione.

Ebbene, sembra assurdo trascurare che nel 2019 le riunioni del Consiglio di Amministrazione si tengono mediante mezzi telematici, quali le videoconferenze, in cui, ad esempio, un membro del Consiglio si connette da Hong Kong e un altro dalla Francia.
Ed è peraltro paradossale trascurare che le lettere di convocazione del Consiglio di una società sono ormai inviate via mail, così come prevedono gli statuti societari.
Questo ci fa capire che non è facilmente individuabile la sede amministrativa di un’impresa, soprattutto con riferimento ai business digitali, e che la normativa vigente è ormai superata dalla realtà dei fatti.
Gli altri elementi che segnalano la presenza di una sede amministrativa in un determinato Paese sono:

  • l’esistenza nel Paese di un conto corrente bancario;
  • l’esistenza del luogo in cui sono tenute le scritture contabili.

Eliminare il rischio di esterovestizione: il radicamento nel Paese estero

Avendo visto come la normativa in materia di residenza delle imprese sia ormai superata alla luce della digitalizzazione, direi che l’aspetto da valutare per determinare se siamo di fronte ad una società esterovestita, sia il radicamento effettivo dell’impresa nel Paese di costituzione.
L’effettivo radicamento nel Paese estero è proprio il criterio fondamentale che prende in considerazione la Corte di Cassazione per escludere l’esterovestizione.
Se oltre alla forma esiste nel Paese estero una genuina realtà economica, non c’è esterovestizione.
Anche nella famosa sentenza Dolce&Gabbana di assoluzione, emesse nel mese di dicembre 2018, ritroviamo un riflesso di questo principio.

Esterovestizione: consulenza

Se hai un business digitale o comunque un business da internazionalizzare, posso sviluppare e accompagnarti nel processo di implementazione di una strategia di pianificazione fiscale, dimezzando il tuo carico fiscale e la burocrazia in maniera legale, senza correre rischi fiscali.
Oppure, se hai il progetto di aprire la tua società in Inghilterra, ti invito a valutare la nostra offerta di costituzione societaria e gestione fiscale e contabile al seguente link.
Ti ringrazio per aver letto la seguente guida, se vuoi, puoi lasciarmi un feedback nei commenti.

Categorie
Uncategorized

Aprire una società a Londra con direttore non residente

Oggi parliamo di uno dei dubbi più frequenti relativi alla costituzione di una società ltd in UK.
Può un soggetto non residente in Inghilterra costituire una società ltd?
Risposta: Un soggetto non residente (come director o shareholder) può registrare e gestire una società nel Regno Unito, con apertura di un conto corrente inglese, da qualsiasi parte del mondo, anche se non vive in UK. La procedura di costituzione di una società ltd può essere effettuata completamente online e di solito la registrazione della new company viene effettuata entro pochissime ore. 
La costituzione di una società a ltd nel Regno Unito con conto bancario inglese, quindi, può essere effettuata anche da chi non è residente in UK e da soggetti che non hanno la cittadinanza inglese.
La procedura e i requisiti legali per aprire una società in UK sono esattamente gli stessi per tutti, indipendentemente dal Paese in cui vivono.
Per la registrazione di una nuova azienda in Inghilterra e Galles, Scozia o Irlanda del Nord è competente la Companies House, ossia, una sorta di registro delle Imprese britannico.
Per la formazione di una ltd in UK sono richiesti almeno un director (amministratore) e un azionista (shareholder), che possono anche coincidere nella stessa persona.
Insomma, uno stesso soggetto può essere al contempo shareholder e director della ltd, ma è anche possibile creare una società in Inghilterra con amministratori e azionisti diversi, anche se uno dei due (o entrambi) non è residente nel Regno Unito.
All’atto della costituzione della società in UK, sarà necessario indicare un indirizzo di un ufficio presso cui sarà localizzata la sede legale della ltd. Questo sarà il tuo indirizzo ufficiale della società UK e dev’essere necessariamente collocato nella stessa giurisdizione del Regno Unito in cui è incorporata la tua nuova società.
(Nota bene: il lemma “incorporare una ltd” non rappresenta una terminologia tecnica, ma viene utilizzato per tradurre la parola “incorporation”, utilizzata nel Regno Unito per riferirsi al processo di costituzione di una ltd).
Esistono due modi diversi per incorporare una società a responsabilità limitata nel Regno Unito:

  • Online attraverso un’agenzia specializzata.
  • Online o via posta attraverso il sito della Companies House.

Il modo più rapido e semplice per formare una società nel Regno Unito è utilizzare un’agenzia specializzata.
Abbiamo già scritto un articolo in cui spieghiamo perché è conveniente rivolgersi ad un’agenzia specializzata: Aprire una ltd a Londra: procedura online.
Le ragioni principali per cui i clienti si affidano società di consulenza specializzata, come la nostra, sono:

  • la costituzione è rapida e senza errori;
  • viene assegnata una sede legale;
  • si dispone del servizio di ufficio virtuale e di mail forwarding;
  • si riceve la garanzia di apertura di un conto corrente bancario in Inghilterra.
  • si riceve il servizio di bookkeeping (gestione contabile annuale e bilancio) con assistenza in italiano, senza doversi stressare nella ricerca di un contabile inglese.

In genere, le richieste di costituzione di nuove imprese vengono approvate in soli 3-6 ore lavorative proprio  perché tutto viene gestito online. Non è pertanto necessario recarsi nel Regno Unito, non è necessario parlare con qualcuno al telefono, inviare documenti o firmare qualsiasi documento di persona. Puoi caricare e consegnare documenti elettronicamente e compilare l’apposito form online per autorizzare la registrazione.
società ltd in uk

Ecco quello che devi sapere sulle società ltd del Regno Unito

Una società ltd:

  • Dev’essere registrata e costituita secondo la disposizioni normative del Companies Act 2006 (Normativa inglese sulle società commerciali);
  • Deve avere una denominazione societaria che non è “uguale a” o “troppo simile” al nome di un’azienda esistente.
  • Deve avere una propria sede legale, che rappresenta l’indirizzo ufficiale della società. Esso sarà pubblicato su un registro pubblico consultabile online. Presso tale indirizzo verrà recapitata la corrispondenza ufficiale da parte della Companies House e dell’HMRC (e altri enti governativi).

Inoltre:

  • Le società a responsabilità limitata nel Regno Unito devono rispettare le scadenze fiscali per la dichiarazione e il versamento delle imposte nonché gli adempimenti relativi alla pubblicazione dei bilanci societari.
  • La ltd deve registrarsi ai fini della Corporation Tax presso l’HMRC (corrispondente ad una sorta di Agenzia delle Entrate inglese) entro 3 mesi dalla prima operazione di acquisto/vendita.
  • Gli amministratori (directors) che hanno residenza all’estero sono legalmente tenuti ad adempiere agli stessi obblighi e responsabilità degli amministratori britannici.
  • I dati e le informazioni societarie fondamentali (esempio: le attività e le passività) della società sono consultabili su un registro pubblico, ove sono altresì registrate tutte le informazioni sui directors, azionisti, segretari e titolari effettivi (PSC).
  • Ogni director, segretario, socio deve fornire un service address alla Companies House. Questo indirizzo può essere localizzato in qualsiasi parte del mondo e sarà utilizzato per la consegna della corrispondenza postale.
  • La ltd dovrebbe avere un conto corrente in Inghilterra o in Uk. Tuttavia, senza il supporto di un’agenzia specializzata non è facile aprire un conto bancario per una società ltd.

Ecco il nostro pacchetto per director non residente con apertura di conto bancario in Inghilterra

Il nostro pacchetto per non residenti è stato progettato per rendere il processo di creazione di una società il più semplice possibile per coloro che vivono al di fuori del Regno Unito.
Ai non residenti offriamo tra l’altro la garanzia di apertura di un conto corrente bancario in Inghilterra.
Nello specifico, il pacchetto è acquistabile unitamente al servizio di gestione contabile e bilancio e prevede quanto segue:

  • Incorporazione della Società (Private Company Limited by Share)
  • Tassa inclusa registrazione Company House/Registro Imprese
  • Tenuta libri societari
  • Certificato di incorporazione
  • Atto costitutivo e statuto
  • Certificati azionari
  • Modelli e contratti legali
  • Dichiarazione annuale dei redditi
  • Contabilità e bilancio
  • Domiciliazione presso Ufficio registrato
  • Ufficio virtuale
  • Servizio di inoltro della corrispondenza
  • Traduzione e certificazione documenti di costituzione
  • Apertura Conto corrente online
  • Assistenza online da parte di un Company Manager Italiano

Prima di concludere la presente disamina ti forniamo alcune importanti informazioni fiscali sulle società ltd in Uk.
INFORMAZIONI FISCALI
La società ltd è soggetta alla Corporate Tax con aliquota al 19%.
Fino a 100.000 euro circa (86.000 sterline) di fatturato annuale non è prevista IVA.
Le operazioni di vendita effettuate nei confronti di enti/società localizzate in Paesi UE non sono imponibili ai fini IVA (in virtù del reverse charge).
Non sono previsti diritti camerali, acconti d’imposta, oneri notarili, imposte di registro e/o altre imposte indirette.
I contributi previdenziali dell’amministratore sono facoltativi (non obbligatori).
Se sei interessato all’acquisto del presente pacchetto ti invitiamo a contattarci attraverso l’apposita pagina Contatti.

Categorie
Uncategorized

Aprire Società ltd in UK: errori da evitare

Oggi voglio parlarti di società ltd in Inghilterra.
Nello specifico ti spiegherò come aprire e gestire legalmente una società in Inghilterra attraverso le esperienze vissute da alcuni nostri clienti.
Ho inoltre intenzione di parlarti delle difficoltà che incontrano gli imprenditori italiani nell’incorporazione di una ltd nel Regno Unito e degli errori da evitare nell’apertura e nella gestione di una limited company inglese.

Società Ltd in UK

Ho pensato di scrivere questa guida su “come aprire una società LTD in Inghilterra”, proprio per offrirti una soluzione ai problemi più ricorrenti.
Prima però, preferisco rispondere subito alla domanda che mi viene posta più frequentemente:

È vero che aprendo una LTD in UK si pagano meno tasse che in Italia?

Devo rivelarvi che un imprenditore italiano che intende aprire una società inglese non è attratto solo dal profilo fiscale, bensì soprattutto da altri aspetti.
Che a Londra le imposte sulle società sono più lievi rispetto all’Italia è risaputo, ma i punti forti del sistema anglosassone sono soprattutto la leggerissima burocrazia, l’efficienza della macchina amministrativa e la certezza normativa.
Un esempio?

ECCO I VANTAGGI DI APRIRE UNA SOCIETA’ LTD IN INGHILTERRA

  • La società l.t.d. si può aprire in un giorno e telematicamente, senza necessità di un notaio. Ai nostri clienti inviamo l’atto costitutivo (memorandum of association) e lo statuto (articles of association) digitalizzati, direttamente alla loro casella di posta elettronica fornita in fase di acquisto, accompagnati da una copia dei “certificates of shares”.
  • La dichiarazione dei redditi societari di una società inglese è composta da poche pagine e ha pochissime righe rispetto al Modello Unico Società di Capitali utilizzato in Italia, che fa impazzire anche i commercialisti più esperti. Tra l’alto, a differenza dell’Italia, i contabili e i commercialisti inglesi rispondono civilmente dei danni (sanzioni) che hanno cagionato al cliente, a causa di un errore professionale (esempio: errore in una registrazione contabile).
  • La contabilità di una ltd in Inghilterra è molto più semplice di quella italiana e può essere tenuta anche in cloud, attraverso specifici software: l’imprenditore deve preoccuparsi sono di inviare le fatture.
  • (IMPORTANTE!!!) C’è un regime di certezza normativa, di conseguenza, a differenza dell’Italia, si è raramente soggetti a sanzioni per aver applicato male una normativa tributaria. Per interpretare la legge non ci si basa su una miriade di risoluzioni ministerialicircolari dell’Agenzia delle Entrate, dottrina e orientamenti dei funzionari del Fisco, bensì sul precedente giurisprudenziale, cioè sulle sentenze dei giudici che hanno già trattato un caso precedente simile.
  • Gli acconti IVA e gli acconti Irpef non esistono. Lo Stato non ti chiederà mai di anticipare imposte, non ancora dovute, calcolate su una stima del fatturato o del reddito della L.T.D.
  • Ultimo aspetto da considerare, non meno rilevante (anzi direi tra i più importanti), è la reputazione della società.Vuoi mettere a confronto l’appeal di una società in Inghilterra con l’attrattività che la stessa impresa avrebbe qualora stabilisse la sua sede legale in un altro Paese europeo?

TASSAZIONE SOCIETA’ LTD IN UK

Quanto alla tassazione, una società ltd in uk ha un corporate tax rate al 19% e l’IVA al 20%.
Tuttavia, esiste una particolarità che le rende appetibili sotto il profilo fiscale.
Le società LTD che hanno un volume d’affari non superiore a 85.000 sterline (circa 96 mila Euro)  l’anno, non sono obbligate a richiedere una partita IVA (VAT Number).
Per essere più chiari, la costituzione di una ltd inglese senza partita iva è come aprire una ditta individuale in regime forfettario, ma con una soglia di fatturato fissata non ad Euro 30.000, bensì ad Euro 96.000 per anno.
Tutte le fatture, in questo caso, dovranno essere emesse senza addebitare l’IVA (VAT) del 20%.
Così come un’impresa in regime forfettario, l’imprenditore, che avvia una “small  Private Limited Company”, non può scaricare costi ai fini IVA.
E se nel corso dell’anno dovessi superare la soglia di 85.000 sterline?
Niente paura: il fisco inglese consente di regolarizzare la situazione, pagando un importo forfettario del 10% sul reddito.
In Italia, invece, se superi le soglie del forfettario, il Fisco ti chiede tutta l’IVA non versata.
Insomma, la differenza di trattamento è  notevole!
Ma non è finita qui….
Oggi puoi beneficiare anche tu di tutti questi vantaggi e in più abbattere i costi di costituzione e gestione della tua società.
Grazie al nostro servizio di gestione contabile ora puoi aprire la tua società Ltd in Uk  in pochissimo tempo!

CASE STUDY START-UP DIGITALE IN INGHILTERRA

Direi che aprire una ltd company senza partita IVA sia la soluzione ideale soprattutto per start-up e imprese digitali, che non avendo molti costi da scaricare, almeno hanno la possibilità di non pagare l’IVA sulle vendite fino ad 85.000 sterline.
È questo il caso di Roberto e Gabriele, che ci hanno richiesto una consulenza per trovare una soluzione economica ed efficace per vendere un software di contabilità, che hanno sviluppato insieme.
Gabriele, oltre a ritrarre ricavi dalla vendita del software (70 mila euro l’anno da suddividere in 50% e 50% con Roberto), aveva espresso l’intenzione di voler effettuare anche consulenze in proprio ai clienti finali (20 mila euro l’anno circa).
La soluzione ideale è stata quella di proporgli l’apertura di n. 2 società LTD in uk, entrambe small limited company, con cui gestire separatamente le due attività: vendita software e consulenza.
Non avendo costi da scaricare, Roberto e Gabriele in Italia avrebbero subito una tassazione troppo alta (28% di imposte dirette + 22% di IVA).
Con due società L.T.D. adesso pagano solo il 19% di tasse, in maniera del tutto legale.
I due startuppers hanno quindi aperto 2 società a Londra e hanno preso in affitto uno spazio di co-working.
Hanno scelto di aprire una small limited company perché Roberto e Gabriele avevano stimato che la vendita del software, almeno nei primi anni, non avrebbe superato la soglia di 85.000 sterline (96 mila euro).
Ma se la stima del fatturato iniziale fosse stata più alta, avrebbe avuto ancora senso partire con una small ltd?
La risposta a questa domanda mi consente di parlarvi degli errori da evitare sulla gestione di LTD company in UK.

1° Errore da evitare: non richiedere la registrazione IVA, quando necessaria

Anche se si può ovviare in una fase successiva, è sempre meglio partire con il piede giusto, richiedendo la registrazione IVA se si ipotizza di superare il fatturato di 83 mila £ .
Perché?
Per richiedere l’apertura della partita iva in uk è necessario avere un conto corrente presso una banca Inglese.
In assenza di un conto bancario nel Regno Unito, è improbabile che l’ufficio IVA rilasci alla tua L.T.D. un numero di partita IVA.
Pertanto, se si prevede di dove richiedere la VAT registration in futuro, consiglierei di  aprire subito un conto in Inghilterra e non un conto presso un’altra banca estera.

2° Errore da evitare: non aver effettuato l’iscrizione al VIES

Molti startuppers aprivano una ltd company per vendere a clienti (imprese) localizzati in Unione Europea (come Italia, Germania, Francia ecc), quindi al di fuori del territorio inglese, tuttavia, senza effettuare la registrazione al VIES.
Nei rapporti b2b (business-to-business), invece, è sempre necessario ricordarsi di richiedere l’iscrizione al sistema VIES.
In  assenza di VIES, la l.t.d. non può effettuare scambi intracomunitari in regime di non imponibilità IVA.
Di conseguenza, i clienti/fornitori localizzati in altri Paesi dell’Unione tendevano a non trattare con la ltd company e, se applicavano indebitamente il regime di non imponibilità IVA, con relative sanzioni.
NOTA: Dal primo gennaio 2021, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea non è piu’ necessaria l’iscrizione al VIES.

3° Errore da evitare: apertura società ltd in Inghilterra con sede operativa in Italia non dichiarata

 Aprire una ltd con sede operativa in Italia non è affatto vietato.
Tuttavia, occorre ricordare che l’ufficio italiano (salvo particolari eccezioni) dev’essere dichiarato all’Agenzia delle Entrate come stabile organizzazione in Italia della l.t.d. e pagare le imposte allo Stato italiano sulla parte di reddito prodotta in Italia.
Alla sede fissa d’affari italiana verrà attribuito un numero di partita IVA, diventando a tutti gli effetti un soggetto d’imposta italiano, obbligato a presentare le dichiarazioni fiscali.

4° Errore da evitare: costituzione LTD in UK con sede amministrativa in Italia

 È possibile aprire una l.t.d. con director residente in Italia?
La risposta è: dipende dal tipo di attività svolta.
In ogni caso, occorre che la sede amministrativa della private limited company non sia localizzata in Italia, potendo in tal caso incorrere nel fenomeno dell’esterovestizione.
Se non vuoi rischiare che la tua impresa estera rischi di essere esterovestita, puoi richiedere subito una consulenza fiscale internazionale.

5° Errore da evitare: non valutare sin da subito la necessità di aprire un conto in UK

Tratterò di questo errore nel prosieguo dell’articolo.
società ltd in inghilterra

Apertura ltd: come e quanto costa?

Aprire una private limited company è davvero semplicissimo.
L’apertura di una LTD, infatti, può essere effettuata anche online al prezzo di 15 sterline per i soggetti residenti in Inghilterra e con 1 sterlina di capitale sociale.
Se il director (amministratore) della costituenda L.T.D. non è residente in Inghilterra, il servizio di costituzione può essere demandato ad agenzie specializzate ad un costo di circa 200 sterline.
Il problema non è quello di aprirla, bensì di ricercare una serie di servizi complementari che sono necessari per la gestione della LTD e che tali servizi siano resi da professionisti esperti contabili e fiscali.
Ad esempio:
Per aprire una ltd occorre ricercare:

  • Un indirizzo fisico, registrato come ufficio localizzato in Inghilterra, presso cui eleggere la sede legale della società ltd;
  • Un’agenzia a Londra che legalizzi, ad ogni richiesta di un ente italiano o straniero, l’atto costitutivo e lo statuto e li invii ai soci;
  • Un soggetto che vi aiuti ad interfacciarvi con la Company House (Camera di Commercio) e con la HM Revenue & Customs (Agenzia delle Entrate e delle Dogane) e che effettui tutti gli adempimenti necessari, come, ad esempio, l’eventuale registrazione IVA;
  • Una banca disposta ad aprirvi un conto bancario;
  • Un commercialista che compili la dichiarazione dei redditi;
  • Un contabile che tenga la contabilità;
  • Un professionista che possa tenere e aggiornare i libri sociali (statutory book) e che vi assisti nella redazione dei contratti necessari a gestire l’impresa.

Ora parliamo di costi.

Costi per aprire una ltd

La soluzione più economica per trovare un ufficio presso cui localizzare la sede di una società LTD è quella di acquistare un ufficio virtuale a Londra.
L’ufficio virtuale ha un costo di 100 sterline all’anno (+ un deposito da 20 sterline).
Tuttavia, la sola disponibilità di un ufficio virtuale potrebbe non bastare.
È infatti proprio questo uno degli errori da evitare nella costituzione e gestione di una società ltd:
L’imprenditore deve saper dimostrare alle autorità di aver la disponibilità di un ufficio in cui tutta o almeno parte dell’attività aziendale viene svolta.
Per tale ragione, sarebbe opportuno prendere in affitto, oltra all’ufficio virtuale, anche un ufficio vero e proprio o un spazio di co-working al fine di dimostrare al Fisco italiano di avere anche una minima struttura organizzativa in Inghilterra.
Il prezzo di un ufficio in un spazio condiviso varia dalle 50 £ alle 100 £ al mese.
Per quanto riguarda le comunicazioni e gli adempimenti da effettuare presso la Company House e HM Revenue & Customs – come ad esempio la registrazione IVA – l’imprenditore può far tutto in autonomia, ma ciò ha un costo in termini di tempo, pur essendo la burocrazia in Inghilterra molto snella.
Passiamo alla questione dell’apertura di un conto bancario per una Società l.t.d.
Dopo aver costituito la società, la cosa più difficile da realizzare è trovare una banca disposta ad aprirvi un conto bancario.
Se la società a responsabilità limitata inglese ha clienti o fornitori nel Regno Unito deve effettuare l’apertura di un conto in Inghilterra.
Ebbene, le principali banche del Regno Unito a Londra sono disposte ad aprire un conto ad una società LTD, solo dopo aver conosciuto di persona il director, dopo un preliminare incontro conoscitivo.
Per fissare un incontro con l’Istituto serve però che un professionista dotato di un’ottima reputazione vi raccomandi e si adoperi per fissare l’appuntamento.
Una cosa importante da sapere in questo caso è:
Se all’esito dell’incontro avuto con il direttore dell’Istituto, la tua domanda di apertura del conto corrente in Inghilterra è stata rifiutata dalla banca inglese, sarai penalizzato per 6 mesi.
Infatti, molte banche del Regno Unito non ti permetteranno di ripresentare domanda per 6 mesi.
Non è necessario un indirizzo di residenza in UK per aprire un conto bancario nel Regno Unito per la propria azienda, tuttavia è necessario partecipare personalmente all’incontro con il direttore della banca e portare con sé i documenti di identità.
Per i soggetti non residenti in UE è inoltre necessario presentare un visto di lavoro.
Senza un conto bancario nel Regno Unito, è improbabile che l’ufficio IVA rilasci alla tua L.T.D. un numero di partita IVA.
Sempre in tema di costi di gestione di una LTD in Inghilterra, è ora di parlare di quanto costa un buon servizio di bookkeeping, cioè di tenuta della contabilità aziendale.
Per un buon servizio di bookkeping per una società di medie dimensioni, si pagano almeno 100 sterline al mese.

Consulenza apertura ltd

Da anni ci occupiamo del servizio di costituzione LTD per imprenditori italiani ed europei.
Abbiamo una consolidata esperienza nel campo della pianificazione fiscale internazionale, che ci consente di offrire un servizio di consulenza per apertura ltd sicuro ed affidabile.
Possiamo offrirti tutti i servizi di cui hai bisogno per la costituzione e la gestione di una società in UK ad un prezzo veramente competitivo.
Con il nostro servizio di costituzione ltd, oggi puoi aprire la tua società Ltd in Uk, in modo facile e sicuro!
Segui le istruzioni per avere la tua società ltd operativa in pochissimo tempo.

Categorie
Uncategorized

Aprire un trust In Inghilterra

In questa guida ti spiego come aprire un trust in Inghilterra.
Nello specifico, ti mostrerò la procedura per costituire un trust a Londra, gli aspetti giuridici che bisogna considerare per blindare il proprio patrimonio societario e/o immobiliare internazionale.
Prima di discorrere la parte pratica, vorrei soffermarmi proprio sull’ultimo aspetto citato: la riservatezza e la protezione patrimoniale.
Aprire un trust può essere utile per soddisfare due esigenze:

  • privacy;
  • protezione del patrimonio.

Per riservatezza, in questo caso, non s’intende “anonimato”.
Non è possibile aprire un trust a Londra (o in Inghilterra) “anonimo”.
Per “privacy” intendo la possibilità di costituire un trust che consente di mantenere la riservatezza sulla titolarità di quote societarie, azioni, partecipazioni e immobili, gestiti a vantaggio di determinati soggetti “beneficiari”.

Esempio:
se costituisci un Discretionary Trust in UK, conferendovi le quote di una società ltd e la proprietà di un immobile in Francia, dal Registro delle Imprese britannico (Company House) e dall’Archivio immobiliare francese, non sarà possibile rilevare l’identità dei beneficiari.

Pianificazione patrimoniale del Trust

Per protezione del patrimonio intendo la possibilità di blindare il tuo patrimonio, comprensivo di beni mobili ed immobili, che detieni ovunque nel mondo.
Occorre, però una precisazione preliminare:
la protezione immobiliare si estende a tutti gli asset o agli immobili ubicati in un Paese che abbia stipulato e ratificato al Convenzione dell’Aja sul trust del del 1° luglio 1985.
Un trust rappresenta un metodo per “segregare” uno o più asset, ovvero proteggere il patrimonio da rischi e pericoli di aggressione esterna.
Tuttavia, per conseguire una protezione patrimoniale efficace, è necessario che il pericolo o il rischio sia sorto dopo la costituzione del trust in Inghilterra.
Se il pericolo sorge dopo, infatti, i creditori del settlor possono avviare un’azione revocatoria e chiedere l’annullamento degli atti di trasferimento.
Quest’ultimo punto si collega con un’importante aspetto di cui ti voglio parlare: la giurisdizione del trust.
Probabilmente ti starai domandando: perché proprio l’Inghilterra è da preferire rispetto ad altre giurisdizioni come luogo in cui costituire un trust?

aprire un trust in Inghilterra

Perché aprire un trust proprio in Inghilterra?

Il trust è una figura di diritto anglosassone.
Specificamente, il trust è un istituto che nasce e si sviluppa in Inghilterra.
Di conseguenza, in Inghilterra si è formata negli anni copiosa giurisprudenza in materia di trust e i giudici inglesi sono più favorevoli nel riconoscerne la validità come strumento di protezione del patrimonio.
Le azioni revocatorie sono infatti ammesse solo nei casi più gravi di frode.
Pertanto, aprire un trust in Inghilterra si traduce, salvo che lo stesso sia preordinato a fini illeciti o di riciclaggio, in un’efficace protezione del proprio patrimonio mobiliare ed immobiliare internazionale.

Aprire un Trust in UK: vantaggi fiscali

Va detto che la sicurezza patrimoniale, che garantisce il sistema anglosassone, non è il solo motivo che spinge gli investitori esteri a costituire un trust in Inghilterra.
Vi è un altro importante aspetto da valutare: la pianificazione fiscale mediante trust in UK.
Infatti, il trust in UK consente di separare i beni conferiti in trust dal proprio patrimonio personale, con l’effetto di poter conseguire un notevole abbattimento dell’imposta sulle successioni in Inghilterra (inheritance tax).

Quali tasse si pagano su un trust in Inghilterra?

Un trust costituito in Inghilterra non paga, come invece avviene per l’Italia, imposte sui redditi societari (Corporation Tax).
Sui trust in Uk si pagano l’Income tax e la Capital Gain tax.
L’income tax, ovviamente, si paga solo se il Trust consegue dei redditi.
La capital Gain tax si paga solo quando i beni trasferiti in un trust sono alienati, generando una plusvalenza superiore a:

  • £5,850 in tutti i casi;
  • £11,700 se il beneficiario è una persona portatrice di handicap o un orfano.

Tuttavia, direi che l’aspetto fiscale più rilevante di un Trust a Londra o Inghilterra è che il conferimento di beni nel trust, di valore inferiore alla soglia di £325,000, è completamente tax free.
In altre giurisdizioni, invece, il conferimento di un bene in un trust è soggetto all’imposta di registro o all’imposta sulle successioni e donazioni, a prescindere dal valore del bene.
Per tali ragioni, il vantaggio fiscale di costituire un trust in Inghilterra è in definitiva molto rilevante.

Come si costituisce un Trust in Inghilterra?

I vantaggi di un trust in UK non riguardano solo la tassazione: altro vantaggio è la burocrazia snella e veloce.
Esempio?
Per costituire un trust in UK non è necessario un notaio.
La costituzione di un trust, proprio come avviene per l’incorporazione di una ltd, può essere effettuata completamente online.
Il trust in UK può essere costituito per atto inter vivos per testamento (Trust deed o trust will).
L’atto di costituzione del trust in Inghilterra (trust deed) dev’essere formato alla presenza di almeno un testimone.
Inoltre, dev’essere redatto indicando con assoluta precisione i beni che formeranno parte del suo patrimonio, salva la possibilità di poterli conferire anche in un secondo momento.

Procedura per costituire un Trust in UK

Per costituire un trust in Inghilterra abbiamo bisogno di almeno 3 figure:

  • un Settlor (cioè il soggetto che trasferisce i propri asset nel trust);
  • un Trustee (cioè l’amministratore);
  • uno o più beneficiari.

Talune di queste figure come, ad esempio, il settlor e il trustee, possono anche coincidere nella stessa persona (trust autodichiarato o self-declared trust).
Il Trustee è il soggetto che si occupa della gestione dei beni conferiti, entro i limiti stabiliti dal settlor nell’atto istitutivo del Trust, a vantaggio dei beneficiari.
Il Trustee è un compito che può essere affidato ad una persona fisica o ad una società.
I beneficiari di un trust possono essere previamente individuati o non espressamente individuati nell’atto istitutivo.
Anche in UK siano ammessi trust opachi (opaque trust), oltre ai trust trasparenti.
I trust opachi, per certi aspetti, possono essere infatti ricondotti ai discretionary trust del sistema anglosassone.
Un trust discrezionale, nella giurisprudenza di Inghilterra, Australia, Canada e altre giurisdizioni di common law, è un trust in cui i beneficiari e / o i loro diritti al fondo fiduciario non sono fissi, ma sono determinati dai criteri stabiliti nell’atto istitutivo del trust dal disponente.
Di conseguenza, i discretionary trust in Uk rappresentano la scelta principale tra coloro che intendono assicurarsi maggior riservatezza.
Adesso passiamo in rassegna gli step necessari per la costituzione.

Elementi necessari del trust in UK

Per aprire un trust inglese, occorrono:

  • una sede fisica in Inghilterra: c.d. registered office.
  • un patrimonio da conferire: quote societarie, beni mobili e/o immobili;

Inoltre, per poter operare è necessario che il trustee abbia un conto corrente bancario con carte collegate.
L’aspetto più importante da considerare per istituire un trust in Inghilterra è avere un soggetto che possa fungere da trustee.
La nostra società di consulenza offre un servizio a 360°.
Curiamo il processo di costituzione del tuo trust in Inghilterra, occupandoci nello specifico di:

  • procurare un registered office con servizio di ufficio virtuale incluso;
  • predisporre l’atto costitutivo;
  • individuare un trustee, in grado di amministrare con elevata professionalità e fiducia il fondo del trust;
  • provvedere all’apertura di un conto bancario inglese con carta collegata;
  • registrare il trust presso le autorità fiscali inglesi (HMRC);
  • curare le comunicazioni e le dichiarazioni fiscali che spettano al trustee
  • gestire la contabilità delle imprese conferite nel trust.

Spero di averti fornito informazioni utili per avviare il tuo progetto di protezione del patrimonio.
Se sei interessato a costituire un trust in Inghilterra e/o se necessiti una consulenza in materia di pianificazione patrimoniale o di tax planning internazionale, puoi scriverci mediante la pagina contatti.

Categorie
Uncategorized

Aprire ltd a Londra, ecco la procedura online

In quest’articolo ti spieghiamo la procedura online per aprire una ltd a Londra, nella speranza di offrirti solo informazioni di valore, senza cadere nella retorica.
Non troverai dunque la solita solfa sulle società ltd con informazioni trovate su internet, bensì info preziose tratte dall’esperienza dei nostri professionisti.
Nello specifico, tratteremo i seguenti argomenti:

  • Come si apre una ltd;
  • Quali sono i costi di apertura e che budget è necessario;
  • Cosa bisogna fare dopo aver aperto una ltd, per non incorrere in sanzioni da parte dell’HMRC, vale a dire, il Fisco inglese.

Partiamo con ordine.
L’apertura di un’impresa nella City, così come in tutta l’Inghilterra, può essere effettuata online.
Le alternative sono 2:

  • o si sceglie di fare tutto in autonomia attraverso i servizi offerti dalla Company House;
  • oppure – scelta consigliata – si delega tutto ad un’agenzia autorizzata o ad un bookeeper.

In termini di costi, esiste una differenza pressoché nulla tra le due alternative.
Tuttavia, se si opta per la seconda soluzione, si può ottenere tutta una serie di servizi vantaggiosi compresi nel prezzo (sede legale, mai forwarding, ufficio virtuale, apertura conto bancario per ltd ecc…).
Nel prosieguo dell’articolo ti mostreremo quali sono gli step per aprire una ltd a Londra, attraverso una procedura guidata online, che ti consente di avere tutti i servizi di cui sopra, senza sprecare tempo ed ulteriori risorse economiche.
Prima però dobbiamo darti tutte le informazioni necessarie per costituire un’azienda in Inghilterra.

Aprire una ltd a Londra: costi, tempi e adempimenti preliminari

Cerchiamo di dare una risposta precisa alle seguenti domande.
Quanto costa aprire una ltd a Londra?
Per aprire una società a Londra basta davvero un ridottissimo budget?
Ebbene, in confronto alla costituzione di una srl italiana direi di sì.
Infatti, salvo che non si opti per l’apertura di una start up innovativa, per costituire una ltd in uk, non è richiesta la figura del notaio.
Oltretutto, il capitale sociale di una limited liability company (LTD) può essere anche ridotto ad una sola sterlina (questo dovreste già saperlo).
Tuttavia, sebbene il capitale di una limited company inglese può essere ridottissimo, non si deve credere affatto che per aprire una ltd, senza l’ausilio di un’agenzia specializzata, bastino realmente pochissimi euro/sterline.
L’apertura di un’impresa a Londra comporta infatti una serie di costi accessori, come, la disponibilità di una sede, servizi di ufficio virtuale o mail forwarding, la certificazione e la traduzione dei documenti di identità, supporto per l’apertura di un conto in Inghilterra ecc…
Ecco perché abbiamo deciso di dedicare quest’articolo ai problemi relativi alla costituzione di una l.t.d. company e a come risolverli nella maniera più intelligente.

PROBLEMI RELATIVI ALL’APERTURA DI UN’IMPRESA IN UK

Ecco i problemi più comuni che dovrai risolvere per aprire la tua ltd a Londra:

Devi ricercare un ufficio come sede legale della ltd a Londra

Il primo problema che si accinge ad affrontare, chi è intenzionato ad aprire una società ltd a Londra, è quello di trovare un ufficio da adibire a sede sociale.
Per aprire una società in Uk, infatti, devi necessariamente possedere un indirizzo presso un ufficio registrato a Londra (o in Inghilterra), ove la tua ltd londinese possa stabilire la propria sede legale.
La disponibilità di un ufficio è necessaria poiché per legge da diversi anni non è più possibile avere un indirizzo presso una casella di posta p.o. box.
Si deve infatti avere la disponibilità di un ufficio registrato in UK o un contratto di domiciliazione con l’impresa che lo gestisce.
Un’alternativa potrebbe essere quella di utilizzare una dimora privata a Londra come indirizzo della sede legale della società l.t.d.
Tuttavia, è una scelta fortemente sconsigliata per motivi di privacy e di immagine societaria.
La soluzione più economica ed efficace è quindi quella di utilizzare un servizio di domiciliazione a Londra per la tua società in Uk.
Nel prosieguo dell’articolo ti spiegheremo coma fare.
Prima però passiamo in rassegna gli ulteriori problemi relativi all’apertura di una ltd a Londra.

Devi ricercare un servizio di mail forwarding

Anche se hai trovato un appoggio presso un ufficio, è necessario qualcuno che ti garantisca l’inoltro di tutta la corrispondenza che arriva presso la sede della tua LTD a Londra.
Per corrispondenza intendo: posta commerciale e/o ufficiale recapitata presso la sede legale da privati ovvero dalla Company House e HMRC.
Insomma, la cosa più saggia da fare, prima di aprire una società ltd a londra, è assicurarsi di acquistare un servizio di re-indirizzamento della corrispondenza (mail forwarding) o un ufficio virtuale.
In realtà, indipendente dal servizio di mail forwarding, aprire una ltd a londra con ufficio virtuale, è la soluzione migliore.
Vuoi mettere la comodità di ricevere nel tuo dropbox le mail scannerizzate senza stress?
Anche in questo caso, ti indicheremo come risolvere questo problema attraverso la procedura guidata online che ti mostreremo, che ti consente di avere 2 tipi di servizi:

  • mail forwarding in qualsiasi parte del mondo;
  • ufficio virtuale in dropbox, che consente di attivare una cartella condivisa, in cui periodicamente viene caricata in pdf la corrispondenza ricevuta presso la sede legale della tua ltd a Londra.

Insomma, il servizio è davvero eccezionale.

Devi aprire un conto bancario inglese

Prima di aprire una società ltd in uk, la domanda che ti devi porre è:
L’amministratore (director) della ltd è residente in Inghilterra?
Infatti, se l’amministratore della società non ha la residenza Londra o in UK è estremamente difficile aprire un conto bancario in Inghilterra.
A dire il vero, ci sono molti professionisti che si fanno pagare un introduction fee, cioè una commissione per averti messo in contatto con un Istituto bancario al fine di richiedere l’apertura del conto inglese.
Tuttavia, il servizio è abbastanza costoso: ci si arriva a spendere anche 1.000 £, senza alcuna garanzia di successo di apertura del conto inglese per la tua società ltd a Londra.
Anche in questo caso la soluzione te la riveliamo nella procedura guidata online.

Devi trovare un bookeeper (possibilmente italiano)

Quando ci si accinge ad aprire LTD a Londra, se s’intende partire immediatamente a fare business, occorre trovare un bookeeper, che tenga la contabilità e i libri sociali ed effettui le dovute comunicazioni all’HMRC (Agenzia delle Entrate inglese per intenderci).
La scelta del bookeeper non è un elemento da sottovalutare in quanto, senza effettuare i dovuti adempimenti fiscali e senza una corretta gestione la società ltd e i directors potrebbero essere soggetti a pesanti sanzioni.
D’altro canto scegliere un bookepper non è cosa facile.
Molti bookeeper si fanno pagare ad ore e hanno una scarsissima propensione a comunicare con il cliente, soprattutto se questo non conosce perfettamente l’inglese.
Di conseguenza, si finisce per pagare una parcella molto salata, a fronte di un servizio non qualitativamente eccellente.
La buona notizia è che tutte queste problematiche possono essere risolte in maniera rapida ed economica attraverso il nostro servizio dedicato per aprire una società ltd online.

Ecco come risolvere i problemi relativi all’apertura di una ltd

In Italia esiste un servizio che ti consente di aprire una società ltd a Londra online in pochissimo tempo (24 ore).
Il servizio costa circa 99 euro se scegliete il pacchetto che comprende anche il commercialista e la contabilità annuale, l’ufficio virtuale (120/mese).
Ma vediamo subito come funziona il servizio per aprire ltd a Londra in sole 24 ore, che abbiamo realizzato per aiutarti ad aprire la tua società in modo facile e sicuro.
Clicca sul link e accedi alla pagina dedicata alla procedura per aprire la tua società ltd online e poi clicca sul pulsante “Inzia”.

Nella pagina successiva puoi scegliere 3 pacchetti alternativi.
Il primo è quello che prevede gli oneri di costituzione della società ltd, con la sede legale, l’ufficio virtuale, l’apertura del conto bancario e l’invio di tutta la documentazione.
Affidandoci la gestione contabile della tua società, potrai però usufruire della nostra promozione speciale dedicata ai nuovi clienti e avviare la tua società ltd a costo zero.
A questo proposito puoi scegliere tra due opzioni in baso al fatturato che prevedi di avere per la tua società in Uk:

  • se pensi di partire con una ltd con un basso fatturato (sotto i 100.000 euro/anno), ti consiglio di optare per il primo pacchetto
  • se prevedi un fatturato più alto (> 100.000 euro, ma non superiore ad euro 300.000), allora dovrai scegliere il secondo pacchetto che comprende anche la registrazione VAT

Possiamo offrirti tutti i servizi di cui hai bisogno per la costituzione e la gestione di una società in UK ad un prezzo veramente competitivo.
Affidandoci la gestione contabile della tua attività, puoi aprire subito la tua società Ltd in Uk a costo zero, in modo facile e sicuro!
Segui le istruzioni per avere la tua società ltd operativa in pochissimo tempo.
Una volta completata la procedura online e confermato con il pagamento, riceverai una mail dove potrai avviare la procedura guidata per la costituzione online della tua società ltd.
Potrai accedere ad una pagina web in cui ti viene richiesto di inserire la denominazione della ltd, invitandoti a controllare la disponibilità del nome scelto.

Se trovi una ltd già registrata con lo stesso nome… niente paura: verifica se in Company status ci sia la scritta “Dissolved”, poiché in tal caso significa che la ltd con lo stesso nome è già morta e sepolta e che puoi procedere a registrare la denominazione da te scelta.
Se la ricerca va a buon fine, potrai continuare la procedura di costituzione ed avviare in pochissimi minuti la tua società LTD a Londra.
Dunque, tornando alla scheda della procedura guidata online…
Nella seconda schermata, inseriamo i dati dei soci e selezioniamo la quota di partecipazione di ognuno.
Nel nostro caso, abbiamo scelto di costituire una ltd con socio unico.
aprire ltd in inghilterra
Successivamente, inserisci i dati del director.
Poi descrivi l’attività che intendi esercitare e infine inserisci il tuo indirizzo e-mail per confermare.
Fatto!
Con questo servizio potrai aprire la tua aprire ltd online, in 24 ore, senza stress e perdite di tempo.
Nelle successive 24 ore verrai ricontattato dal nostro staff, per confermare la registrazione e avviare l’apertura di un conto corrente online.
Inoltre verrà attivato il tuo ufficio virtuale in dropbox dove potrai facilmente inserire con pochi click tutti i documenti necessari alla tenuta della tua contabilità.
ltd24ore.com dropbox

Cosa fare dopo aver costituito la società LTD?

Prima di aprire ltd a Londra o immediatamente dopo averla aperta, sarebbe opportuno avere una consulenza con un professionista per avere informazioni sugli obblighi giuridici e fiscali.
Risulta fondamentale ad esempio sapere quali sono le tasse che si andranno a pagare.
La società ltd è soggetta alle seguenti tasse:

  • Tassa di registrazione alla Company House pari a 15 £ (compresa nel pacchetto di ltd24ore.com);
  • Corporate Tax che ha un’aliquota fiscale fissata al 19% (salvo eventuali variazioni dipendenti dal fatturato);
  • IVA al 20%, salvo l’applicazione di aliquote agevolate per particolari categorie di beni e servizi.

C’è pero da specificare che:

  • la Corporation Tax si applica solo sui profitti, dati da ricavi meno costi (è forse superfluo evidenziarlo);
  • l’IVA è dovuta sulle vendite e sulle importazioni effettuate, solo se si richiede la registrazione VAT (non obbligatoria fino a 86.000 £/anno). Ovviamente, così come in Italia, esiste la possibilità di portare in detrazione l’Iva sugli acquisti.

Oggi puoi beneficiare anche tu di tutti questi vantaggi e in più abbattere i costi di costituzione e gestione della tua società.
Grazie al nostro servizio di gestione contabile ora puoi aprire la tua società Ltd in Uk a costo zero ed in pochissimo tempo!

Cosa fare dopo l’apertura?

Non crediate che in Inghilterra, essendoci una ridottissima burocrazia, la gestione di un business sia una passeggiata.
In realtà, in caso di errore non si viene perdonati facilmente dal Fisco inglese.
Inoltre, gli adempimenti che esistono anche in Uk riflettono quelli previsti in altri Paesi europei: liquidazione, dichiarazione e versamento trimestrale iva (con scadenza fissata ad un mese e 7 giorni dopo il trimestre di riferimento), vies, ec sales list (21 giorni dopo il trimestre), buste paga entro il 22 del mese.
Tuttavia, almeno non esistono acconti d’imposta.
Infatti, la Corporation tax (vale a dire le imposte sui redditi delle società) si inizia a pagare 9 mesi e un giorno dopo dalla fine dell’accounting period.
Inoltre dimenticati di: spesometro, studi di settore, acconti IVA ecc…
In ogni caso, affidati allo staff di ltd24ore.com che saprà fornirti le opportune delucidazioni su come aprire e gestire la ltd a Londra, senza incorrere in sanzioni.
Con questo è tutto.
Spero che la presente guida possa esserti da aiuto e ti rivolgiamo i migliori auguri per il tuo progetto di business in Inghilterra.
In ogni caso se hai ancora qualche dubbio sugli aspetti fiscali e sugli adempimenti societari di una ltd, puoi richiederci subito una consulenza fiscale dedicata.

Categorie
Uncategorized

Aprire startup a Londra: vantaggi fiscali

In questa guida non ti spiego  come aprire una startup a Londra : te ne ho già parlato qui:  aprire una ltd online .
E come se non bastasse, in rete ci sono tantissimi articoli che ti spiegano  come aprire un’impresa in Uk .
Insomma, avrai già letto che  l’apertura di una startup a Londra  può essere effettuata online, che le tasse si pagano dopo circa un anno e mezzo, che l’aliquota standard della  Corporation Tax è al 19% , che l’IVA fino a 85.000 £ non si paga etc. etc. etc.
L’obiettivo di quest’articolo è invece quello di darti informazioni preziose, tratte dall’esperienza del nostro studio di consulenza fiscale contabile in UK.
Oggi voglio parlarti dei vantaggi fiscali relativi all’apertura di una startup a Londra, in a ottica di pianificazione fiscale del tuo business.

Aprire una startup a Londra: vantaggi fiscali

Come ho già chiarito sopra, i vantaggi fiscali di una startup in UK, che ti sto per menzionare, non riguardano aspetti della tassazione inglese che potresti già conoscere mediante una ricerca su google, come ad esempio:
– aprire una startup in UK non prevede diritti camerali, imposta de registro.
– non ci sono acconti IVA, Imposte sui redditi ecc..
Insomma, questo dovresti già saperlo.
Le informazioni preziose che voglio rivelarti sono ben altre…
I vantaggi fiscali che invece devi necessariamente conoscere, se hai pianificato di avviare una startup in UK, sono: R&D tax desgravación, Patent Box, Videogame Tax desgravación e Industria creativa, EIS y SEIS .
Per il momento potranno sembrarti tutti termini strani o privi di significato, ma continuando la lettura dell’articolo, ti sarà tutto più chiaro.
aprire startup a londres

Aprile startup a Londra sfruttando il I+D desgravación fiscal

Iniziamo con il I+D desgravación fiscal.
R&D è acrónimo de Investigación y Desarrollo, per cui il R&D tax desgravación è un beneficio fiscale che viene de acuerdo con alle imprese che fanno attività di ricerca e sviluppo in Inghilterra.
Tuttavia, sono oportuno delle precisazioni:
Il vantaggio fiscale  R&D tax relief  non viene concesso a tutte le startup che fanno ricerca e sviluppo.
L’attività di ricerca e sviluppo in UK dev’essere qualificata, vale a dire, deve avere determinati requisiti previsti dalla normativa fiscale inglese:
“L’attività di ricerca e sviluppo agevolabile dev’essere parte di un progetto specifico teso a raggiungere Progressi Scientifici e tecnologici nel campo in cui opera l’impresa”.
Pertanto, non pensiate affatto di aprire una puesta en marcha en el Reino Unido  por poter beneficiario di questo vantaggio senza un minimo supporto tecnico di professionisti.
Se avete bisogno di una consulenza specifica,  contattaci tramite questa pagina .

I requisiti del I+D desgravación fiscal

Alle autorità fiscali inglesi (HMRC) bisogna dimostrare che il progetto di ricerca e sviluppo della startup abbia i seguenti requisiti:
– abbia come obiettivo un Progresso Scientifico e/o tecnologico
– sia alla ricerca di qualcosa di nuovo ed incerto
– non potrebbe essere facilmente condotto da un professionista nel campo, ma necessita di uno studio ben strutturato
– sia teso a sviluppare un nuovo processo, prodotto o servizio o migliorarne uno esistente.
Insomma, i requisiti richiesti per un Progetto di Ricerca e Sviluppo di una nuova impresa in uk non sono affatto generici.
Adesso direi di dare uno sguardo alla parte più interessante: le agevolazioni fiscali del R&D tax relief.
Il beneficio fiscal riconosciuto a chi avvia un’impresa in UK , che effettua attività di ricerca e sviluppo qualificata, è di 2 tipi:
– uno sconto della Corporation Tax;
– un rimborso (se la società è in perdita).
Partiamo con ordine…
La Corporation tax in Uk ha un’aliquota standard del 19%.
Tuttavia, grazie al beneficio fiscale in materia di ricerca e sviluppo, la tassazione sulle startup può essere notevolmente ridotta.
Nello specifico, il Fisco inglese riconosce una  deduzione extra dal reddito societario, pari al 130%  delle spese sostenute.
Quindi, se la mia startup UK ha sostenido un costo de 100 por la adquisición de un software, il Fisco inglés mi riconosce una deduzione pari a 230 (100 + 130%).
Ma non tutte le spese sono considerado sullo stesso piano.
Infatti, la base del calcolo della deduzione varia in base alla tipologia di spesa:
– le spese per i collaboratori esterni ha una base di calcolo del 65%,
– la spesa per il compenso dei manager del progetto è calcolata in relazione al tempo che lo stesso dedica al progetto di ricerca e sviluppo ecc..
– la spesa per i software o beni consumabili (energia elettrica, gas, acqua ecc…) ha una base di calcolo di 100%.
e così via…
Te lo faccio capire con un esempio, così ti sarà tutto più chiaro:

Esempio di beneficio fiscale a startup UK che avviano un progetto di ricerca e sviluppo

Immaginiamo che Luca decide di aprire una startup in Inghilterra, che effettua attività di ricerca e sviluppo di nuovi prototipi per l’industria biochimica, alle seguenti condizioni:
– Luca è il Manager del progetto e impiega il 90% del suo tempo nell’attività di ricerca e sviluppo; Luca percibe un estipendio de 80.000 £/año.
– la startup UK di Luca impiega due collaboratori esterni che fanno i test di laboratorio; il compenso degli stessi è pari 50.000 £/anno ciascuno.
– la spsa per i software e per l’energia elettrica è pari a 10.000 £.
Tirando le somme, la deduzione fiscale a cui ha diritto la startup di Luca, si calcola sommando le seguenti basi di calcolo:
– stipendio Luca = 90% di 80.000 = 72.000
– spesa per collaboratori = 65% di 100.000 = 65.000
– spese per software ed energia elettrica = 10.000
BASE DI CALCOLO = 147.000
desgravación fiscal I+D = 147.000 * 130% = 191.100
DEDUZIONE COMPLESSIVA = spese + desgravación fiscal I+D = 190.000 + 191.000 = 381.000 £
Tutto chiaro?
Se hai dubbi o perplessità puoi contattarci  attraverso questa pagina .
Adesso paassiamo ad un otro importante beneficio fiscal che può sfruttare chi ha deciso di  aprire a startup a Londra o Inghlterra .
Mi sto rifeerendo al cd Patent Box.

Aprile startup a Londra sfruttando il Patent Box

Il patent box è un importantissima agevolazione fiscale riconosciuta alle startup inglesi poiché consente di ottenere quasi un dimezzamento dell’aliquota della Corporation Tax (10%).
Quindi, si passa dal 19% al 10%… ¿
Mica macho?
Per poter beneficiare di questo vantaggio la tua startup UK deve possedere delle  invenzioni brevettate  e ritrarre un profitto dallo sfruttamento (vendita o grante in livenza) di tali invenzioni.
Inoltre, la seconda condizione è che il brevetto sia stato ottenuto in uno dei seguenti Paesi:
– UK Intellectual Property Office
– Ufficio europeo dei brevetti
e dai seguenti Paesi dello Spazio economico europeo:
– Austria
– Bulgaria
– Repubblica Ceca
– Danimarca
Estonia
-Finlandia
-Alemania -Ungheria -Polonia
-Portogallo
-Rumania
-Eslovaquia
-Svezia por poter beneficiario del Patent Box. Se hai necessità di maggiori informazioni o di una consulenza specifica in materia di patent box, puoi contattarci su questa pagina. Andiamo avanti con la nostra disamina! Abbiamo parlato di patent box, abbiamo parlato di R&D tax desgravación… Adesso parlato di Videogame tax desgravación.

Aprire un’impresa a Londra sfruttando il videogame tax relief

Avrai già potuto capire finora che lanciare una startup in Inghilterra, consente di ottenere numerosi vantaggi fiscali.
Tra quasti, figura senz’altro il  desgravación fiscal de videojuegos .
Il VGTR è un beneficio fiscale riconosciuto alle imprese o startup che sviluppano videogiochi in UK.
Per videogioghi s’intendono non solo le applicazioni videoludiche per PC, ma anche quelle sviluppate per  IOS, Android and altre piattaforme .
Il beneficio consiste en uno sgravio fiscale nella fino alla misura dell’80% di costi di produzione.
Il requisito fondamentale affinché la tua startup UK possa ottenere questo beneficio è che almeno il 25% delle spese siano riferibili a beni o servizi acquistati all’interno dello Spazio economico europeo (SEE).
La desgravación fiscal de los videojuegos es una parte de un primer paquete de ventajas fiscales ricas en impuestos que se imprimen en el entorno creativo (cd Creative Industry Tax Relief).
La desgravación fiscal de la industria creativa es un paquete de  impuestos fiscales  previstos para los principiantes que intentan impulsar una puesta en marcha en Inghilterra, operante en uno dei seguenti settori:
– industria cinematográfica;
– producción de programas televisivos para niños y adolescentes

animación – videogiochi
– concerti orquestali
– musei e gallerie d’arte
Altra condizione fondamentale affinché la tua startup in Uk possa richiedere il videogame tax relief è il superamento del cd test culturale:

La prueba cultural

Per qualificarsi per sgravi fiscali dell’industria creativa, tutti i film, i programmi televisivi, le animazioni oi videogiochi devono superare un test culturale.
In sostanza, occorre richiedere il rilascio di una certificazione che attesti che la produzione del film o del videogioco è made in UK e rifletti la cultura inglese.
¿Tuto claro?
Bene…
Siamo giunti quasi alla fine della nostra disamina.
Intendo ora parlarti di importantissimi benefici fiscali che a startup in Uk può ottenere per attrarre investitori, soprattutto se sta lanciando a an  equity crowdfunding .

Avviare una startup a Londra, sfruttando i benefici EIS e SEIS

EIS y SEIS sono vantaggi che riguardano non tanto chi avvia una startup in Inghilterra (restando il fatto che anche egli ne può beneficiare), quanto piuttosto chi investe en una nuova impresa inglese.
Infatti, sono non altro che deduzioni fiscali dal reddito riconosciute a coloro che investono in startup, acquistando parte del loro capitale di rischio.
Ecco precisamente en cosa si differenziano EIS e SEIS:

– EIS – Plan de inversión empresarial

Con questo schema i finanziatori possono investire en una startup UK hasta £ 1.000.000 y recibir uno sgravio fiscale del 30%. Tuttavia, non possono alienare l’investimento per 3 anni.

SEIS – Esquema de inversión de empresas de semillas

Con questo schema gli investitori, compresi gli amministratori della startup, possono ricevere una abbattimento fiscale iniziale del 50% sugli investimenti fino a £ 100.000 e l’esenzione dall’imposta sulle plusvalenze (Impuesto sobre ganancias de capital) por eventuali utili sulle azioni SEIS.
Bene, con questo è tutto!
La disamina finisce qui.
Spero di averti fornito informazioni preziose che ti consentiranno di pianificare il  lancio della tua startup in Inghilterra.
Per ulteriori informazioni o per avere a specifica consulenza, è possibile contattarci attraverso  questo modulo .
In bocca al lupo per il tuo progetto!

Categorie
aprire società

Aprire società in Svizzera, perchè?

Tasse, iva, tempi e garanzie: ecco perché aprire una società in Svizzera conviene ed è la scelta ideale per ogni tipologia di impresa e di imprenditore.
 
Se ci fosse un sondaggio per sapere che cosa sognano gli imprenditori italiani, la risposta più gettonata sarebbe: aprire una società in Svizzera. Lasciando da parte sogni e desideri, però, dobbiamo rilevare che per molte imprese aprire un’azienda in Svizzera si è rivelata una necessità, prima ancora che un’ottima opportunità.
Vediamo allora perché conviene e come fare per aprire una società in Svizzera, esaminiamo i costi e i tempi burocratici, prendendo spunto anche dai consigli degli imprenditori che rivendicano con orgoglio questo grande passo.
 
Perché conviene fare impresa in Svizzera? Le risposte sono tante, ma la prima, la più semplice, è che la Svizzera è uno dei paesi d’Europa con la pressione fiscale più bassa: l’iva all’8% sembra già un buon motivo per decidere di scappare dall’Italia, dove il 22% di imposta sul valore aggiunto punisce le casse delle imprese con crudeltà.
 
A questo punto non ci resta altro che analizzare da vicino tutto ciò che ci può essere utile per costituire una società in Svizzera.
 
Quali imprese possono aprire in Svizzera?
Partiamo dal principio: l’Ordinamento Svizzero consente di lavorare e di vivere nel paese rossocrociato a tutti i cittadini che fanno parte dell’Unione Europea, fatta eccezione per quelli romeni e bulgari, al momento. Ecco perché un cittadino italiano può decidere di aprire una società in Svizzera, oltre che lavorare come transfrontaliero senza bisogno di aver la residenza nel paese come accadeva un tempo. Ciò significa che possiamo aprire la nostra impresa anche senza bisogno di trasferirci fisicamente nella terra degli orologi e della cioccolata. Esistono infatti molti servizi dedicati proprio a questo.
 
Tipologie di società in Svizzera.
Come sempre quando parliamo di nuove imprese, decidere che forma avrà la nostra società è il primo punto da affrontare: quali sono le nostre esigenze di imprenditori? Quali costi andremo ad affrontare? Che tipo di responsabilità intendiamo assumerci?
Dobbiamo dare una risposta a tutte queste domande per disegnare la forma societaria più adatta a nostro business e pianificare il lavoro al meglio. Diamo un’occhiate allora alle società più diffuse sul territorio elvetico:

  • La più diffuse, economica e semplice, è sicuramente la ditta individuale, perché permette a noi imprenditori di iniziare un’attività in prima persona, ma ricordiamo che dovremo essere domiciliati in Svizzera e possedere un permesso valido di lavoro oltre che di dimora.
  • Il corrispettivo svizzero della comune Srl nostrana si chiama SA, ovvero Società Anonima. Può essere costituita da una sola persona o da più persone (anche persone giuridiche) che ricevono azioni e quote societarie ovviamente in cambio di denaro. Questa è una soluzione molto apprezzata dagli imprenditori, perché molto efficace e veloce, soprattutto nella forma di trading company per attività di import export, oppure per gestire una parte del business di un’impresa che ha sede in altro paese. Basta che una sola persona, avente compiti in seno all’amministrazione dell’azienda, sia domiciliata in Svizzera, ma come nel caso precedente è indispensabile un permesso valido d lavoro oltre che di dimora.
  • La cosiddetta SAGL è una Società a Garanzia Limitata, una forma ibrida tra società a nome collettivo e società anonima. Poco usata in passato, negli ultimi anni questa tipologia ha attirato l’attenzione di numerosi imprenditori perché rappresenta un ottimo compromesso per le piccole e medie imprese e per quelle familiari. Può essere costituita da una sola o da più persone (anche persone giuridiche) e necessita di un capitale iniziale anche limitato.
  • Troviamo infine altre forme di società meno utilizzate, per esempio le società in nome collettivo, quelle semplici, in accomandita, le associazioni e le fondazioni.

Come ben sappiamo, non esiste la forma societaria perfetta, fatta su misura per le nostre esigenze. Ognuna di esse ha dei vantaggi e degli svantaggi che dobbiamo valutare con attenzione sulla base del nostro business presente e del piano per il futuro.
 
Costi e tempi.
Adesso diamo un’occhiata ai costi e ai tempi che andremo a incontrare per aprire una società in Svizzera.
Abbiamo scelto la forma societaria migliore per il nostro business? Bene, passiamo alla parte operativa e cerchiamo di capire di che cosa avremo bisogno e quali risorse dovremo impiegare per partire con la nostra nuova impresa.
I tempi in Svizzera, quando parliamo di aziende, sono abbastanza brevi. L’efficienza svizzera non è soltanto un mito. Per costituire una società infatti ci occorreranno un minimo di due settimane, al massimo un mese, dal momento in cui andremo a presentare la documentazione completa. Ovviamente il tempo varia in base ai casi e al cantone dove presentiamo la domanda.
 
Diamo un’occhiata agli adempimenti di legge che dobbiamo assolvere per costituire una società in Svizzera:

  • Primo passo, dobbiamo scegliere la tipologia di società, se persone o capitali (ovviamente in base al tipo di attività).
  • Abbiamo bisogno di un amministratore con dimora all’interno del paese.
  • Dobbiamo redigere lo statuto della società.
  • Altro passo imprescindibile è l’apertura di un conto corrente presso una banca su suolo svizzero: è infatti necessario andare in banca di persona minuti di regolare documentazione, propria e della società.
  • Anche l’iscrizione alla Camera di commercio svizzera è imprescindibile.

 
Per costituire un’impresa in Svizzera, qualunque tipo di attività svolgiamo, da quelle commerciali di beni e servizi agli investimenti immobiliari, dal trading all’intermediazione e alla consulenza, è necessario che la costituzione avvenga con un atto formale in presenza di un notaio, così da definire legalmente e formalmente lo statuto della società, quindi gli scopi, l’attività, la forma giuridica ed eventualmente, se parliamo di società di capitali, anche il versamento di capitale minimo e la divisione delle quote e delle azioni.
 
Ufficio e registro del commercio in Svizzera.
Se andiamo a costituire una società di tipo commerciale, dobbiamo iscrivere la nostra nuova impresa al registro del commercio, all’interno del quale sono comprese tutte le aziende commerciali e sono definite le condizioni inerenti a responsabilità e rappresentanza delle imprese stesse.
Soprattutto a scopo divulgativo, troviamo tutte le iscrizioni (e le radiazioni) nel registro di commercio che viene pubblicato sul FUSC, il Foglio ufficiale Svizzero del Commercio. È molto importante perché permette agli imprenditori di controllare la disponibilità dei nomi in seno alle nuove imprese presso l’indice centrale delle ditte (chiamato Zefix) presso l’Ufficio federale del registro di commercio.
L’iscrizione al registro del commercio, in sostanza, non è soltanto obbligatoria per imprese artigianali, commerciali e industriali, ma indispensabile per ottenere una personalità giuridica e quindi il riconoscimento e la tutela dell’impresa nel campo del diritto aziendale.
Come è facile immaginare, anche il registro del commercio presuppone dei costi: oltre alla tassa di registro, le spese di costituzione si aggirano sui 5000 CHF (1 CHF al momento vale poco meno di 1 €).
 
Perché conviene aprire una società in Svizzera?
Riprendiamo il discorso che avevamo lasciato in sospeso all’inizio dell’articolo e vediamo perché, oltre a un’imposta di valore aggiunto che fa impietosire nel paragone con quella italiana (8% contro 22%), fare impresa in Svizzera è più conveniente rispetto ad aprire un’azienda in Italia. Facciamo qualche esempio immediatamente comprensibile a tutti gli imprenditori:

  • I tempi dei decreti ingiuntivi in Svizzera sono stimabili in due settimane per clienti inadempienti.
  • I pagamenti da parte della Pubblica amministrazione svizzera avvengono entro massimo 30 giorni (non abbiamo sbagliato a scrivere: sono 30 giorni!).
  • Tutti gli acquisti, per esempio telefono, macchina, computer, ecc passano in contabilità come costi aziendali semplicemente conservando lo scontrino di acquisto. Non servono necessariamente fatture pagate con assegni o carta di credito, non esistono aliquote detraibili e non, non abbiamo bisogno di un commercialista per fare le pulci alle nostre complicate registrazioni fiscali.
  • La normativa svizzera in materia di lavoro permette i licenziamenti per motivi economici a tutti i tipi di aziende, con un preavviso al lavoratore che va da una settimana a tre mesi.
  • In Svizzera la dichiarazione iva è trimestrale: debiti e crediti con lo Stato si pagano e si riscuotono subito. Niente compensazioni, nessuna attesa di anni, niente fideiussioni a garanzia.
  • Le tasse in Svizzera si pagano a fine anno sull’utile reale e non superano il 30%.

 
Ecco perché conviene aprire una società in Svizzera. Non c’è bisogno di aggiungere altro. A buon imprenditor, poche parole.
Tuttavia, se pensi che sia troppo oneoroso costituire la tua nuova impresa in Svizzera, puoi aprire una società completamente online in Regno Unito a Londra attraverso il nostro servizio ltd24ore.com.
Ecco i vantaggi di aprire una società a Londra con ltd24ore:

  • costituzione online senza notaio;
  • costo ridotto di apertura;
  • servizio di gestione contabile e fiscale online;
  • preparazione del bilancio e della dichiarazione dei redditi inclusi;
  • accesso gratuito a software di contabilità basato su intelligenza artificiale;
  • assistenza via chat, e-mail, telefono;
  • consulenza con fiscalisti italiani.
Categorie
aprire società

Aprire società in Delaware: quando conviene

Fare impresa in America e nel Delaware presenta vantaggi e svantaggi, approfondiamo l’argomento e sfatiamo alcuni miti.
Partiamo dal principio: il Delaware è un piccolo stato federato degli USA e si affaccia sulla costa orientale. È molto conosciuto principalmente per due motivi, uno storico e uno finanziario: il Delaware fu il primo tra gli stati a ratificare la Costituzione americana, ma cosa più importante è considerato un paradiso fiscale.
Non soltanto infatti il diritto d’imposta è estremamente favorevole e la privacy delle aziende è tutelata al 100%, ma in questo Stato è possibile aprire una società attraverso Internet in non più di 24 ore.
Se in Italia ci lamentiamo sempre perché lo Stato è nemico degli imprenditori, per via di tasse esagerate, norme ingarbugliate e procedimenti burocratici e legali infiniti, il Delaware può sicuramente diventare un buon amico: bassa pressione fiscale, nessuna responsabilità personale per i debiti della nostra azienda, lo Stato protegge in nostri beni, abbiamo la possibilità di occultare in modo lecito i benefici economici delle nostre attività e di chiedere l’esenzione dalla imposte per tutto quello che abbiamo guadagnato fuori dai confini americani… Questo almeno è quanto riportano i “tifosi” del Delaware. Niente male, vero?
Ma non è tutto oro quel che luccica. Valutiamo vantaggi e svantaggi e presto ce ne accorgeremo.
 

Delaware: quando conviene e quando no

Ogni imprenditore sa bene che non esiste l’investimento perfetto, e neppure quello buono per tutti: ogni attività ha i suoi pro e i suoi contro, ma soprattutto ogni attività ha le proprie caratteristiche e dunque le proprie esigenze.
Se parliamo del Delaware, dobbiamo anzitutto chiederci se i nostri redditi verranno prodotti all’interno dello Stato oppure no, e ancora se il nostro Paese di residenza applica la CFC Rule e allo stesso tempo vende in USA. Ecco: se la risposte a queste due domande è sì, fare impresa in Delaware non conviene affatto. Vediamo subito perché.

CFC Rule: arrivano i guastafeste

Apriamo una parentesi: per chi non ne fosse a conoscenza, la disciplina del CFC Rule (Controlled Foreign Companies) impone un regime di imposte trasparenti per i soci (diretti o indiretti, ma residenti in Italia) di società che realizzano redditi all’estero, in Stati con un regime fiscale agevolato, ovvero con regimi che presuppongono una tassazione minore rispetto a quanto applicato in Italia.

Quando conviene aprire una società in Delaware?

Chiudiamo la nostra parentesi sulla CFC Rule e torniamo al tema principale del discorso: aprire una società in Delaware è conveniente soltanto se siamo residenti in un paese che non contempla la CFC Rule e se la nostra attività non genera redditi negli Stati Uniti. Altrimenti, probabilmente ci conviene vale restare dove siamo.
In generale, al di là del CFC Rule, un vantaggio importante quando parliamo di tassazione possiamo realizzarlo soltanto se la nostra nuova società nel Delaware non realizza redditi all’interno degli Stati Uniti, perché al contrario tutto ciò che abbiamo risparmiato a livello di tasse statali del Delaware lo andremo a versare allo Stato americano dove abbiamo realizzato profitto. Facciamo un esempio per essere più chiari: la mia attività ha sede in Delaware e realizza un certo fatturato vendendo un prodotto in California. Di sicuro pagherò poche tasse allo stato del Delaware sul quel fatturato, ma dovrò anche pagare le tasse allo stato della California. Ecco che la convenienza del nostro nuovo paradiso fiscale è evaporata.

Opportunità nel Delaware: royalty e tecnologia

Senza spostarci dal tema dei vantaggi fiscali,  il Delaware può essere molto conveniente da questo punto di vista se apriamo un’azienda che realizza la maggior parte del proprio fatturato in diritti di proprietà intellettuale o trasferimento di tecnologie, perché sono profitti non soggetti alla tassazione
 

Paradiso o purgatorio fiscale?

Come abbiamo visto, costituire una nuova società nel Delaware non è sempre conveniente, in molti casi dobbiamo quindi mettere da parte il sogno americano e sfatare il mito del paradiso fiscale: anche in Delaware si pagano le tasse, e le procedure per l’apertura di una nuova attività sono più o meno le stesse rispetto a tutti gli altri Paesi (in alcuni casi più rapide che in Italia, questo sì, ma non ci vuole tanto).
 

Perché allora il Delaware è considerato un paradiso fiscale?

A questo punto è giusto farci questa domanda. Tante volte abbiamo sentito parlare del Delaware in termini entusiastici, ma le voci che ci sono arrivate all’orecchio erano di seconda mano, oppure appartenevano a un passato neanche troppo lontano. Fino a poco tempo fa, infatti, per una società del Delaware era possibile aprire un conto all’estero, e le norme fiscali vigenti nel Paese non erano rigide come ora. Oggi le cose sono cambiate, la globalizzazione ha reso ancora più vera la locuzione Tutto il Mondo è paese, così non esiste banca sul Pianeta che aprirebbe un conto corrente per una società del Delaware, e in ogni caso le norme fiscali cui dovremmo sottostare sarebbero quelle che conosciamo già.
Aggiungiamo un’altra considerazione: abbiamo detto che lo stato del Delaware tutela la privacy degli imprenditori, ed è vero, perché sulle visure camerali non compaiono i nomi degli amministratori, ma una legge recente federale ha imposto che questi dati siano visibili al fisco.
 

Anche la Giustizia vuole fa la sua parte

Un aspetto realmente (e tuttora) favorevole che possiamo considerare, se stiamo pensando di aprire una società nel Delaware, è quello della giurisprudenza. Questo piccolo Stato infatti ha una tradizione giuridica sicuramente amichevole nei confronti delle imprese e favorevole alla vita societaria. Per esempio in materia di:

  • Responsabilità degli amministratori.
  • Diritti dei soci minoritari.
  • Nessuna giuria popolare in tribunale per decisione in materia di diritto societario.
  • Regole molto permissive in materia di usura (le banche e le società finanziarie lo sanno bene).
  • Vertenze e pressioni sindacali.

 

Ragioni storiche e attualità

Se ci stiamo chiedendo perché il Delaware, alla luce di quello che abbiamo visto finora,
sia tuttora considerato un paradiso fiscale, o quantomeno una specie di Eden per imprenditori, dobbiamo fare un passo indietro e dare un’occhiata ai libri di storia che troveremo nelle biblioteche americane, soprattutto in quelle delle facoltà di giurisprudenza.
 
Come sappiamo l’America del Nord – gli attuali Stati Uniti – qualche secolo fa (siamo alla fine del settecento) era sotto la giurisdizione della Corona inglese e Londra esigeva dalle tredici colonie il pagamento delle imposte come spese utili al mantenimento dell’Impero. L’Impero britannico a quel tempo non se la passava bene, la precedente guerra europea (la famosa Guerra dei sette anni) aveva indebolito le casse del Re, ma anche a livello di immagine era necessario mostrare i muscoli all’interno e all’esterno del Paese. Così il governo britannico pensò di rimediare recuperando risorse con le imposte, in particolare con due famosi atti chiamati Sugar Act e Stamp Act, rispettivamente un dazio sulle importazioni dall’estero e un bollo sulla stampa e sui documenti ufficiali. Le colonie non videro di buon occhio né le tasse, né l’egemonia industriale della madrepatria, perché da una parte i profitti si riducevano e dall’altra le possibilità di uno sviluppo autonomo in terra americana diventava impossibile. Così, dopo quale anno, lo scontro si trasformò in guerra aperta, e sappiamo come andò a finire.
 
Ma torniamo a noi, dopo questa interessante digressione storica. Le colonie, una volta resesi indipendenti, conservano ovviamente molto dell’ordinamento britannico, in primo luogo il sistema giuridico anglosassone basato sulla Court of Law e sulla Court of Equity, ovvero sull’osservanza della legge scritta nel Codici ma al tempo stesso sul principio di equità. Se nel corso del tempo le colonie, ormai diventati gli Stati Uniti d’America, assorbirono il principio di equità nella legge scritta nero su bianco, il Delaware mantenne la vecchia distinzione, ed tuttora in vigore con il nome di Court of Chancery.
Le trasformazioni del mondo per come lo conosciamo oggi hanno portato la Court of Chancery a occuparsi prevalentemente di diritto societario e commerciale e a escludere da queste materie le giurie popolari (sempre presenti nel resto d’America), trasformando l’organo giurisdizionale del Delaware in uno dei più importanti degli Stati Uniti: non soltanto è altamente specializzato in diritto commercial e societario, ma tutte le nomine dei giudici non avvengono seguendo criteri politici, ma esclusivamente in base al merito. In poche parole, non esiste posto migliore al mondo per una battaglia legale in materia di diritto societario o commerciale. Inoltre tutto questo ha portato a una riduzione delle controversie gestite in tribunale, perché l’approfondimento e lo studio delle sentenze ha creato decine di studi professionali capaci di redimere in qualità di consulenti accordi e negoziazioni.
 

Aprire una società in Delaware alla fine è conveniente?

Abbiamo visto pro e contro di un’operazione di questo tipo e possiamo tirare le somme: il Delaware presenta sicuramente dei vantaggi, soprattutto quando consideriamo gli aspetti legati alla Giustizia, ma come possiamo immaginare sono aspetti interessanti soprattutto per le grandissime imprese, prime tra tutte le banche oppure le aziende quotate in borsa che hanno la responsabilità di migliaia di investitori.
Siamo tra queste imprese fortunate?
 
Se pensi che sia troppo oneoroso costituire la tua nuova impresa in Delaware, puoi aprire una società completamente online in Regno Unito a Londra attraverso il nostro servizio ltd24ore.com.
Ecco i vantaggi di aprire una società a Londra con ltd24ore:

  • costituzione online senza notaio;
  • costo ridotto di apertura;
  • servizio di gestione contabile e fiscale online;
  • preparazione del bilancio e della dichiarazione dei redditi inclusi;
  • accesso gratuito a software di contabilità basato su intelligenza artificiale;
  • assistenza via chat, e-mail, telefono;
  • consulenza con fiscalisti italiani.
Categorie
aprire società

Aprire società alle Canarie: ecco quando conviene

Isole Canarie per imprenditori: benefici fiscali, vantaggi strategici e strumenti economici regionali molto convenienti.
 
Il sole, il mare, le palme e i vantaggi fiscali: benvenuti alle Canarie.
Le isole Canarie sono un arcipelago di sette isole bagnate dall’oceano Atlantico e situate all’altezza del confine tra lo stato del Sahara Occidentale e il Marocco. Fanno parte della Spagna e formano una regione a sé, o più esattamente una Comunità Autonoma.
Conosciute fin dai tempi dei Cartaginesi e dei Fenici, le Isole Canarie secondo alcuni storici sarebbero ciò che è rimasto della mitica Atlantide. Vediamo allora se il mito vale anche per gli imprenditori nostrani.
 
Conviene aprire una società alle Canarie?
Se abbiamo deciso di costituire un’impresa alle Isole Canarie, saremo sicuramente stati attirati dai vantaggi fiscali che questa operazione comporta, e in primo luogo dal fatto che in quelle isole non esista l’IVA per come la conosciamo noi, ma il suo equivalente IGIC che è al 7%.
 
Aprire una SRL alle Canarie.
Per aprire una Società a responsabilità limitate alle Isole Canarie basta un investimento minimo con un capitale sociale di poco superiore ai tremila euro (3.006€) e può essere fatto in forma unipersonale (socio unico) oppure insieme ad altri soci.
Un’altra caratteristica vantaggiosa che ci ha spinto verso l’Atlantico può essere data dal fatto che nel Registro Mercantile spagnolo (la Camera di Commercio) non appaiono mai i nominativi dei soci (dei proprietari, dunque) di una Srl, ma soltanto il nome degli amministratori.
 
Investire alle Canarie.
Se molti imprenditori, ormai da qualche decennio, hanno deciso di spostare almeno una parte dei loro affari verso queste isole meravigliose, non è certo (soltanto) per il clima mite che estate e inverno non scende mai sotto i diciotto gradi. In questa zona, oltre al mare, alle spiagge e alle belle ragazze, infatti, possiamo beneficiare di alcuni vantaggi fiscali per le nostre imprese.
Nel 1992, quando la Spagna entrò nell’attuale Unione Europea, le isole Canarie diventarono una zona franca, formalizzata due anni dopo con entrata in vigore, per quel territorio, di misure fiscali particolari che hanno di fatto costituito la Zona Speciale Canarie, la cosiddetta ZEC.
Pur essendo parte integrante dello Stato spagnolo, quindi facendo parte del territorio doganale, nelle isole Canarie non esistono l’IVA e tutte le altre tasse simili applicate nel resto dell’Unione Europe, in sostituzione c’è l’IGIC (Impuesto General Indirecto Canario) che funziona appunto in modo simile all’IVA, se non che l’imposta è al 5% e non al 22!
Se le ragione del conveniente regime fiscale non fossero sufficienti a convincere gli imprenditori spagnoli e stranieri, l’Amministrazione delle Isole Canarie offre anche generosi incentivi alle imprese, comprensivi di assistenza, e autorizzati dalla UE. Tra questi abbiamo appunto la famosa ZEC, ma anche la meno conosciuta e molto conveniente RIC (Reserva Inversiones Canarias).
 
 
ZEC e RIC: come funzionano e quali vantaggi comportano.
La Zona Especial Canarias è uno strumento economico compreso nel territorio canario con un livello di tassazione molto basso controllato dal REF (Regime Economico Fiscale) delle Comunità delle Canarie e vede la propria natura nello scopo di promuovere lo sviluppo sia economico che sociale delle isole, ma al tempo stesso diversificare le attività produttive presenti.
Per questo motivo, è possibile fare impresa nella “zona especial” soltanto per le aziende che operano nei settori individuati come di sviluppo di interesse per le isole (e sono molti), per esempio il commercio, l’industria e i servizi, tutti riportati nella lista delle attività ammissibili che possiamo trovare in allegato al regio decreto legge 2/2000 del Governo spagnolo.
Se tutto questo non ci sembra sufficiente, veniamo ora alla parte più interessante: le tasse. La ZEC è ovviamente soggetta all’imposta sul reddito vigente nel resto della Spagna, ma ha un’aliquota decisamente ridotta, ovvero dall’1% al 5%. Niente male, vero?
I requisiti per accedere alla Zona Especial Canarias sono:

  • Nuova creazione di impresa nel territorio della regione delle Isole Canarie.
  • Residenza nel territorio canario di almeno uno degli amministratori.
  • Investimento minimo di 100 mila euro nelle isole di Gran Canaria o di Tenerife, 50 mila nelle altre isole, in attivo per l’attività svolta nei primi due anni dalla costituzione.
  • Entro 6 mesi dalla costituzione dell’impresa creazione di 5 posti di lavoro a Gran Canaria o a Tarifa, 3 nelle altre isole

Vediamo allora i benefici della ZEC:

  • Entro certi parametri e condizioni, le società che usufruiscono di questo strumento vedranno applicata un’aliquota del 4% sull’imposta.
  • Nessun pagamento per quanto concerne le imposte su atti giuridici e trasmissioni patrimoniali.
  • In alcuni casi previsti dalla normativa, le società sono esentate dall’Imposta Generale Indiretta Canaria (IGIC), l’equivalente della nostra IVA.

 
La Reserva Inversiones Canarias è uno strumento utile per le imprese che vogliono aprire alle Isole Canarie messo a disposizione dalla Regione Autonoma per attrarre investitori, perché concede molti benefici di carattere economico e fiscale, per esempio è possibile ridurre la base imponibile e creare appunto, come dice il nome, una riserva economica re-investibile nella propria azienda con finalità di sviluppo, ammodernamento e ampliamento.
La RIC è molto conveniente sia in una prima fase di start up, sia per imprese già avviate che intendono potenziarsi e consolidarsi, ma al tempo stesso anche per le attività professionali di qualunque tipo che operano o sono presenti sul territorio.
La RIC può essere richiesta infatti da:

  • Tutte le persone giuridiche che hanno organizzazione operativa nel territorio delle Isole Canarie e sono soggette all’imposta sulle società.
  • Persone fisiche iscritte IRPEF, che siano imprese o professionisti, che abbiano anche in questo caso organizzazione operativa nel territorio regionale.

Facciamo una precisazione: per organizzazione operativa nel territorio dobbiamo intendere che, ovunque sia il domicilio fiscale, alle Isole Canarie siano realmente presenti i luoghi di lavoro, e almeno una parte dell’attività sia realizzata lì.
Il grande vantaggio fiscale della RIC risiede nella possibilità di riduzione dell’imponibile fino al 90%, in qualità appunto di Riserva, ovvero di benefici Non Distribuiti (BND). Alla RIC possiamo destinare dunque:

  • Investimenti inziali.
  • Investimenti per nuovi posti di lavoro.
  • Acquisizione nuovi elementi patrimoniali.
  • Acquisto di azioni o partecipazioni di società che vadano a costituire o ampliare il debito pubblico o il capitale delle Isole Canarie.

 
Isole Canarie  zona franca.
Come in tutte le cosiddette zone franche, anche in questo territorio le società hanno la possibilità di esercitare il libero scambio e godere di alcuni benefici di natura economica e fiscale per quanto riguarda operazioni di immagazzinamento, di distribuzione e di trasformazione di merci e prodotti senza l’applicazione dei consueti oneri  di imposte e tariffe doganali. Questo significa libera circolazione delle merci nel territorio senza distinzioni di provenienza, possibilità di vendere liberamente all’interno della UE e nel mondo.
 
Quali sono i vantaggi di aprire una società alle Canarie?
Oltre ai benefici fiscali di cui abbiamo ampiamente parlato finora, dobbiamo rilevare anche altri vantaggi, per così dire indiretti, di cui possiamo approfittare costituendo una nuova impresa nella Regione.
Primo tra tutti, la posizione geografica strategica delle Isole, molto vicine ai mercati emergenti dell’Africa, e in secondo luogo gli ottimi collegamenti sia marittimi che aerei con il resto del Mondo.
Se uniamo benefici economici e fiscali a quelli di posizionamento strategico, possiamo iniziare a considerare concretamente le Isole Canarie  come il nuovo indirizzo della nostra società. Non dimentichiamo infine che le Isole maggiori sono dotate di ottime infrastrutture che rendono agevole il traffico di merci e persone, che quella canaria è un’economia in espansione, soprattutto da un punto di vista turistico.
Le Isole Canarie inoltre non rientrano nella famose lista nera dei paradisi fiscali, quindi non incorreremo nei già noti problemi con il fisco da una parte e con le banche dall’altra.
 
Molte società, molti vantaggi.
Se vogliamo valutare la costituzione di una nuova società alle Isole Canarie, abbiamo a disposizione diverse tipologie di impresa tra le quali scegliere la più adatta alle nostre esigenze, dalla società di capitali (Sociedad de Responsabilidad Limitada, Sociedad Comanditaria Simple o por Acciones, Sociedad Anónima) alla società di persone (Sociedad Regular Colectiva, Sociedad Comanditaria Simple).
Se le società di capitali sono a responsabilità limitata, quindi in caso di fallimento la responsabilità si limita al capitale sociale, per le società di persone invece i soci dovranno rispondere ai debiti societari anche a costo del loro patrimonio sociale.
 
Le Isole Canaria, come abbiamo visto, rappresentano un’ottima opportunità di investimento se vogliamo aprire una società, perché pur non godendo di alcuni dei benefici presenti nei più blasonati paradisi fisali (consideriamo però anche tutte le problematiche che si portano dietro i paradisi fiscali), offrono vantaggi sia da un punto di vista economico-fiscale che strategico. E hanno un clima davvero straordinario – che non guasta mai, specialmente quando scendiamo dall’aereo in pieno inverno.
Tuattavia, se pensi che sia troppo oneoroso costituire la tua nuova impresa alle isole Canarie perchè non hai i requisiti della ZEC, puoi aprire una società completamente online in Regno Unito a Londra attraverso il nostro servizio ltd24ore.com.
Ecco i vantaggi di aprire una società a Londra con ltd24ore:

  • costituzione online senza notaio;
  • costo ridotto di apertura;
  • servizio di gestione contabile e fiscale online;
  • preparazione del bilancio e della dichiarazione dei redditi inclusi;
  • accesso gratuito a software di contabilità basato su intelligenza artificiale;
  • assistenza via chat, e-mail, telefono;
  • consulenza con fiscalisti italiani.
Categorie
aprire società

Aprire una società a Panama, conviene davvero?

L’esperienza diretta di un imprenditore italiano a Panama è il miglior reportage per valutare il nostro progetto.
 
Perché ho aperto una società a Panama? Le motivazioni sono molte, almeno quanti i vantaggi che offre la Repubblica panamense agli imprenditori di tutto il mondo. Ma vediamole con ordine e analizziamo pro e contro del fare impresa a Panama.
Anzitutto ho deciso di costituire un’impresa a Panama perché concede l’anonimato dei soci, e in secondo luogo perché il governo panamense offre tutto quello che serve per aprire una società offshore, ovvero un’impresa che porta avanti la sua attività fuori dal territorio in cui è registrata, e al tempo stesso gode delle agevolazioni che riducono o azzerano il carico fiscale, e si muove all’interno di una giurisdizione favorevole all’imprenditoria sia per quanto riguarda i controlli che per tutte le lungaggini burocratiche e contabili a cui siamo abituati in Italia.
In linea di massima è per questo che ho scelto di aprire un’attività a Panama, ma non soltanto. Andiamo avanti.
 
Panama, un paradiso non solo fiscale.
La Repubblica di Panama è esattamente al centro delle Americhe, e collega quella del Sud con quella del Nord attraverso uno stretto lembo di terra dal clima caraibico dove la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma quasi tutti parlano inglese e non è affatto raro sentire l’italiano. La sua storia, la religione cristiana e le abitudini di vita latine ne fanno un posto sicuramente ideale per i nostri usi e costumi.
Dopo questa parentesi turistico-geografica, però, voglio passare alle cose importanti e provare a spiegare perché Panama è considerata uno dei più allettanti paradisi fiscali per gli imprenditori di tutto il mondo e si è dimostrata davvero il posto ideale per costituire una nuova società.
 
Aprire una società a Panama: il paradiso (fiscale) esiste.
Da quasi un secolo, circa 90 anni, Panama è considerata la migliore amica degli imprenditori e uno dei più immensi centri finanziari del mondo, con le sue 120 banche, le sue infrastrutture moderne, la sua posizione strategica, la sua stabilità politica che strizza l’occhio agli Stati Uniti e soprattutto la scarsa intesa con le autorità fiscali internazionali.
Se aggiungiamo a questo i costi relativamente bassi di vita e della manodopera, quando sbarchiamo all’aeroporto di Tocumen possiamo stare sicuri di aver fatto la scelta giusta.
Dopo aver conosciuto e visitato la repubblica Panamense, e aver aperto una nuova società a Panama con grandi speranze, posso affermare che non mi aspettavo niente di diverso, anzi, forse sono rimasto sorpreso in positivo.
 
Costituire una nuova impresa a Panama è conveniente?
Per rispondere a questa domanda voglio partire da un paio di dati: prima di tutto aziende panamensi sono completamente esenti da imposte, in secondo luogo non devono presentare dichiarazioni dei redditi e bilanci, terzo non hanno limiti per quel che riguarda gli amministratori, che possono risiedere ovunque nel più totale anonimato. Può bastare?
Ho omesso di dire una cosa, in realtà, ma è un peccato veniale: una tassa esiste, si chiama Tasa Unica ed è un adempimento che dobbiamo versare una volta l’anno, dal secondo anno di vita della società, ed è pari a poco più di 500 euro. Niente di preoccupante, insomma. E a questo punto non credo che ci sia bisogno di rispondere alla domanda iniziale, quindi possiamo continuare il nostro giro turistico-imprenditoriale nel paradiso fiscale più famoso del mondo.
 
A che cosa serve una società offshore.
Come dicevo all’inizio, una società offshore offre diversi vantaggi, sia da un punto di vista di adempimenti burocratici e legislativi, che fiscali. Aprire una società offshore a Panama costa davvero poco, una cifra di poco superiore ai 1200 euro.
Vediamo nel dettaglio tutte le possibilità di una società offshore:

  • Nascondere i nostri beni, conti, investimenti e immobili, nel caso ne avessimo bisogno, per esempio per un sequestro della finanza o per un divorzio troppo oneroso.
  • Occultare l’identità dei soci per la partecipazione a società nazionali.
  • Fatturare la cifra che vogliamo nell’acquisto o nella vendita di beni a nome della propria azienda nazionale.
  • Fatturare anche i servizi che necessitiamo, per esempio le consulenze o i progetti, come se ad eseguirli fosse stata una ditta estera.
  • Proteggere tutti i nostri beni sia in territorio nazionale che europeo, quindi evitare pignoramenti e sequestri.
  • Aggirare le tasse di successione.
  • Concederci un piano B, una possibilità o una soluzione economicamente sostenibile e alternativa al nostro lavoro e alla nostra routine.
  • Investire all’estero senza il carico fiscale del nostro paese.

 
I vantaggi di una succursale in Italia.
Anche se sembra ovvio, è bene ricordare che in caso di succursale italiana della nostro società panamense, nel territorio dello Stivale saremo soggetti alla legge italiana, e dunque ai controlli che conosciamo. Il vero vantaggio è costituito dal fatto che i costi di apertura sono minori per le società di diritto estero, e potremo registrare la nostro offshore senza alcun problema, sia come Rapresentative Office, sia con una più banale identificazione ai Pubblici Registri. L’ufficio di rappresentanza necessità di partita IVA e codice fiscale, e ha pochissimi adempimenti da compiere (tra cui un rappresentante fiscale in Italia), mentre nella seconda ipotesi diventiamo una Srl con tutti gli oneri del caso, fermo restando il diritto estero per esempio in caso di bancarotta.
 
Cosa significa vivere e fare impresa a Panama.
Quando sono sbarcato la prima volta a Panama ho trovato un meraviglioso mix di America Latina e modernità, e negli ultimi dieci anni il Paese ha continuato a viaggiare velocemente lungo la direzione che speravo: il PIL è in crescita rapida e costante da quindici anni, gli investimenti pubblici si sono sviluppati di pari passo con quelli privati e il governo ha emanato molti provvedimenti per attirare ingenti investimenti in settori come le costruzioni, quello dell’energia green e nel turismo. Anche da un punto di vista pubblico, dicevo, Panama è cresciuta molto negli anni con la messa in opera di grandi opere pubbliche: l’ampliamento del Canale, la prima metropolitana, i nuovi autobus che hanno sostituito i ferrivecchi inquinanti tipici dell’America Latina, il risanamento dell’area della baia…
Non è un caso che anche un piccolo paese come la Repubblica di Panama, che conta 4 milioni di abitanti, abbia più presenze straniere dei luoghi maggior mente blasonati tutto intorno e che la il tasso di disoccupazione sia prossimo allo zero.
 
Lavoro e investimenti a Panama.
Il mercato del lavoro è molto vario: se consideriamo la manodopera di base locale, il livello è scarso, ma d’altra parte non mi sono mai lamentato visto che lo stipendio medio di aggira sui 500 dollari. Se invece guardiamo agli operai specializzati e ai professionisti, il livello sale considerevolmente, ma di pari passo salgono i compensi.
Parlando invece di investimenti e di imprese, a Panama si sente molto l’influenza americana: la moneta corrente è il dollaro USA e la proprietà privata è considerata sacra e inviolabile.
Mi chiedono spesso quale sia il settore migliore per investire in questo territorio, ma non c’è una risposta univoca perché Panama offre tante opportunità agli imprenditori, dal settore delle costruzioni a quello del turismo. Forse, tra tutti, gli investimenti che negli ultimi dieci anni hanno viaggiato più velocemente sono quelli nel campo dei servizi, perché agli inizi degli anni Duemila la Repubblica panamense era un po’ carente da questo punto di vista, mentre adesso, soprattutto Panama City, regge il confronto con molte metropoli occidentale. Mancando quasi del tutto l’industria, incoraggio anche gli investimenti nel commercio: importazioni di abbigliamento e alimentari vanno molto forte, e curiosamente sul territorio non ci sono ancora le grandi catene di questi settori, retail e GDO, e anche marchi presenti ovunque come l’Ikea. La ristorazione e il settore ricettivo in generale hanno fatto grandi progressi ultimamente, ma rappresentano ancora una buona opportunità, sia da un punto di vista imprenditoriale che per il mio relax!
 
Avviare una società a Panama.
Per esperienza personale, posso affermare con sicurezza che non c’è niente di più facile, sono sufficienti circa 1000 euro o poco più, dobbiamo fornire i documenti di soci, direttori (tre, di cui un segretario e un tesoriere) e rappresentante legale, e in pochi giorni la nostra nuova società sarà operativa, dopo aver presentato l’Aviso de Operaciones alle autorità, una sorta di comunicazione di inizio attività.
Ovviamente dovremo avere una sede legale e un conto aperto a nome della società in una banca panamense. Tutto qui.
 
Chiudo con un consiglio da imprenditore a imprenditore: se vogliamo che la nostra società aperta a Panama dia i suoi frutti, dobbiamo far sentire la nostra presenza anche fisicamente e quindi non possiamo assentarci per mesi e mesi. Lasciare il lavoro per lunghi periodi in mano al personale locale non è una buona idea.
Se pensi quindi che sia troppo oneoroso costituire la tua nuova impresa a Panama, puoi aprire una società completamente online in Regno Unito a Londra attraverso il nostro servizio ltd24ore.com.
Ecco i vantaggi di aprire una società a Londra con ltd24ore:

  • costituzione online senza notaio;
  • costo ridotto di apertura;
  • servizio di gestione contabile e fiscale online;
  • preparazione del bilancio e della dichiarazione dei redditi inclusi;
  • accesso gratuito a software di contabilità basato su intelligenza artificiale;
  • assistenza via chat, e-mail, telefono;
  • consulenza con fiscalisti.