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Aprire una società in Olanda: l’esperienza di un imprenditore

20 Maggio, 2021

Come e perché costituire una società nei paesi Bassi, orientarsi nell’Ordinamento olandese e cercare i finanziamenti per la nostra impresa.
 
State pensando di aprire un società in Olanda, la terra dei fiori e delle opportunità? Permettetemi allora di fare da anfitrione e raccontarvi la mia esperienza nel Paese dei mulini a vento, dove ormai ho stabilito con soddisfazione la mia impresa come, prima di me, hanno fatto a moltissimi imprenditori provenienti dall’Italia e da tutto il resto del mondo.
Facciamo un brevissimo giro turistico, giusto per ambientarci, e vediamo come costituire una società dei Paesi Bassi.
 
Olanda e Paesi Bassi.
Partiamo con una premessa, nota a molti ma non a tutti: l’Olanda è un territorio dei Paesi Bassi, regno che comprende altre aree, addirittura nei Caraibi, ma che spesso viene appunto indicato appunto soltanto con il nome di Olanda (la stessa differenza, più o meno, che c’è tra la Gran Bretagna e l’Inghilterra). I Paesi Bassi sono costituiti da dodici province, ma l’Olanda (le Olande, in realtà, del Sud e del Nord) è quella che ospita più popolazione, oltre alle sedi governative e amministrative, ed è il centro finanziario della zona.
 
Perché si chiamano Paesi Bassi? Perché lo sono davvero: quasi tutto il territorio compreso nell’area europea infatti si trova a un metro sotto il livello del mare, è pianeggiante e costellato di serre e coltivazioni. Un gran bel posto dove vivere.
Ma non perdiamoci in chiacchiere e curiosità e torniamo al focus del discorso: l’economia dei Paesi Bassi è tra le più solide e prospere dell’Europa e forse del mondo intero, con il settore dei servizi in testa: banche, assicurazioni e imprese di trasporti rappresentano da soli la metà del PIL, ma anche la progettazione urbanistica e architettonica sono molto sviluppate e all’avanguardia. Il restante 30% del PIL è in mano all’industria: chimica, elettronica e alimentare in primis, insieme al settore delle costruzioni. Non è un caso che i Paesi Bassi ospitino molte multinazionali di settori diversi, dalla birra alle automobili, dall’alimentare all’elettronica. Fiorente anche il settore agricolo, sia alimentare che florale.
Dopo questa panoramica, è giunto il momento di  spiegare nel dettaglio perché ho deciso di fare impresa in Olanda (termine con il quale, per comodità, mi riferirò ai Paesi Bassi per il resto dell’articolo).
 
Olanda, terra di opportunità per gli imprenditori italiani.
C’è un dato che più di tutti gli altri ritengo indicativo per spiegare le ragioni che mi hanno spinto a creare una società in Olanda: in questo territorio gli investimenti stranieri rappresentano il 500% del PIL, 15 mila aziende estere hanno trovato casa nei Paesi Bassi. Il motivo? Le tasse, prima di tutto, ma al tempo stesso anche un economia fiorente e una posizione strategica al centro dell’Europa, una rete di collegamenti con il resto del mondo e di infrastrutture da fare invidia a qualunque paese occidentale.
Certo, ci sono molte altre ragioni, forse minori, che mi hanno spinto a costituire un’azienda in Olanda, per esempio la vicinanza con l’Italia, la bellezza del Paese, il fuso orario identico al nostro, e soprattutto una politica fiscale molto favorevole e un governo che sostiene le imprese, in particolar modo le start-up (ma su questo punto voglio tornare tra poco). Se all’inizio temevo che la lingua potesse essere un duro ostacolo da superare (l’olandese è particolarmente ostico), mi sono dovuto ricredere: chiunque parla un ottimo inglese, e in ogni caso, come sempre e ovunque, è facile sentir parlare italiano, sia all’angolo della strada che all’interno di molte aziende.
 
Avviare una start-up in Olanda.
Come anticipato, l’Olanda è il posto ideale in Europa per costituire una nuova impresa in forma di start-up: è molto facile (infinitamente più facile che Italia) trovare finanziamenti sia pubblici che privati per le neonate aziende, e i tempi e le procedure burocratiche e amministrative sono molto più leggere e veloci. Questo grazie all’economia pimpante e prospera dei Paesi Bassi da una parte, ma dall’altra anche per via di una forma mentale e una coltura molto più aperte alle novità rispetto alla nostra. In Olanda si investe, si rischia e si raccolgono i frutti del lavoro.
 
Voglio aprire una società in Olanda: in quali settori conviene investire?
La risposta a questa domanda ovviamente cambia in base al periodo storico, già da un anno all’altro l’Olanda è in grado di offrire agli imprenditori nuove opportunità molto promettenti, ma in linea di massima i settori più vantaggiosi per investire sono questi:

  • Arte e cultura (sì, sembra incredibile ma è vero)
  • Agricoltura, perché è un settore molto sviluppato e all’avanguardia.
  • Chimica e sanità, soprattutto in ricerca.
  • Informatica e tecnologia: l’Olanda va forte in questi settori, aiutata anche dalla presenza di grandissime aziende di elettronica.
  • Logistica, per via della posizione strategica e dell’ottima rete di infrastrutture, autostrade, porti e aeroporti.

 
Costituire nuova impresa in Olanda: quale scegliere?
Quando ho scelto di aprire una società in Olanda, la prima decisione da prendere riguardava ovviamente il tipo di impresa. Non avevo idea di che cosa prevedesse l’Ordinamento olandese, ma documentandomi ho scoperto che orientarsi è meno complicato del previsto. In definitiva, esistono due tipologie principali di aziende, praticamente le stesse italiane:

  • BV, società e responsabilità limitata.
  • NV, società per azioni.

 
Infine cito anche un’altra tipologia, giusto per dovere di informazione, ma non la prenderemo in esame: la partnership  a responsabilità limitata, illimitata e professionale.
Tralasciando la partnership, voglio esaminare prima le NV, quelle che corrispondono alle nostre Spa, perché il discorso per le BV (Srl) è un po’ più lungo e interessante, ameno per me. Le società per azioni olandesi prevedono un capitale sociale minimo di 45 mila euro, un atto notarile per la costituzione dell’impresa, un CDA e altri requisiti contabili di cui, personalmente, non mi sono mai interessato.
Ecco perché passerò subito alle BV.
 
Come e perché aprire una società responsabilità limitata in Olanda.
La BV (Besloten Vennootschap, quindi da questo momento sempre e comunque BV) olandese è l’equivalente, più o meno, della nostra cara Srl. Ha un capitale sociale minimo richiesto di un solo euro ed è la più diffusa tra gli investitori stranieri (ma non solo) nei Paesi Bassi per diversi motivi, primo fra tutti il fatto che non presume limiti alla nazionalità dei soci e neppure alcuni obblighi di contabilità (almeno sotto i 10 milioni di euro).
La BV olandese dal 2012 può essere una Flex-Bv, ovvero una Srl un po’speciale, con l’aliquota fissa del 20% fino ai 200 mila euro (poi sale al 25%) e una ritenuta alla fonte del 15% per i dividendi, ma come è lecito aspettarsi, non potrò applicare questo tipo di società a settori come quelli della finanza, bancari, assicurativi, agenzie di collocamento e di credito.
Per quanto riguarda tempistiche e adempimenti, per costituire un’azienda in Olanda ho avuto soltanto bisogno di consegnare i documenti alle autorità competenti, di redigere l’atto e lo statuto in lingua olandese e consegnarlo a un notaio, e di aprire un conto corrente in una banca sul territorio dei Paesi Bassi. Fatto questo, ho provveduto alla registrazione al Registro delle Imprese olandese ed ero pronto per iniziare il mio business.
 
Vediamo in modo chiaro e schematico quali sono le caratteristiche della Flex-BV olandese:

  • Il numero minimo di soci richiesto è 1.
  • Il capitale sociale minimo è 1 euro.
  • Non esiste l’obbligo di amministratori residenti nei Paesi Bassi.
  • Il CDA può essere ovunque.
  • È previsto l’obbligo di possedere una sede legale nel territorio olandese.
  • Esiste l’obbligo di redigere il bilancio.

 
 
Fare impresa in Olanda: l’esperienza diretta.
Dopo aver aperto una società in Olanda e aver sperimentato sulla mia pelle (e sulla pelle del mio portafogli) come funziona il mercato olandese e soprattutto quello estero, se operiamo dai Paesi Bassi, sento di consigliare a tutti gli imprenditori italiani di fare il grande passo e costituire un’azienda in Olanda senza perdere altro tempo.
L’economia olandese infatti è una garanzia più che soddisfacente, ma il vero punto di forza di questo Paese è dato dalla politica commerciale e degli investimenti, che oltre a offrire ottime opportunità in molti settori, agevola le imprese con un regime fiscale molto favorevole e mette a disposizione degli investitori stranieri ricchi incentivi per costituire un’azienda in Olanda (sena contare i fondi che arrivano dalla Comunità Europea) attraverso le agenzie governative che aiutano gli imprenditori sia nella fase di apertura che in quella di sviluppo della società.
Un altro aiuto molto importante da tenere in considerazione viene dal mondo del credito: se in Italia banche e imprenditori difficilmente vanno d’accordo (a meno di essere un colosso), in Olanda la situazione è completamente diversa, perché esistono tante agenzie specializzate in finanziamenti alle imprese sia a medio che a lungo termine, e in alcuni casi, come nel settore della tecnologia, anche finanziamenti a fondo perduto.
 
Aprire una società in Olanda è stata una delle migliori idee imprenditoriali della mia carriera, ma non mi sento per questo un Marco Polo degli investitori: i Paesi Bassi sono infatti uno dei paesi europei con il maggior numero di investitori stranieri. Un motivo ci sarà!
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Una risposta su “Aprire una società in Olanda: l’esperienza di un imprenditore”

Vorrei aprire una start up in olanda nel settore arte/artigianato cioè un concept store in negozio che abbia arte di vari artisti e tessuti e abbigliamento prodotti da me vorrei consigli professionali su questo progetto

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