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Aprire società in Bulgaria

20 Maggio, 2021

Posizione strategica, costo della vita e regime fiscale favorevole fanno del Paese balcanico una delle mete preferite per gli imprenditori di tutta Europa.
 
Ormai da diversi anni a questa parte molti colleghi imprenditori italiani ed europei si stanno dirigendo a est, verso la Bulgaria, un paese che fino a poco tempo fa non era mai stato considerato una meta attrattiva:
povero di risorse e di know-how, freddo, non particolarmente bello e pure inospitale, nessuno di sognava di spostare i propri investimenti in un luogo che per certi versi (e forse a ragione) era anche considerato pericoloso.
 
Le cose, però, sono cambiate.
 
Soprattutto negli ultimi quindici anni le trasformazioni portate da Internet e dalla crescente globalizzazione – e dalla politica internazionale – hanno fatto fare passi da gigante a molti paesi che fino a quel momento erano rimasti indietro, vittime soprattutto di una gestione politica e di governo a dir poco discutibile.
 
Alla fine, il boom economico è arrivato anche nell’Europa dell’Est: vogliamo approfittarne?
 
Perché spostarsi dall’Italia alla Bulgaria: qualche dato e un po’ di numeri.
 
Se il numero di imprenditori che decide di fare il grande passo è così consistente (parliamo di più di 9 mila imprese nostrane e 60 mila nuovi posti di lavoro creati da aziende italiane), un motivo ci sarà. Ma quali sono i motivi che spingono e sostengono questa migrazione?
 
Vediamoli insieme schematicamente e poi analizziamo i pro e i contro del fare impresa in Bulgaria.
 

  • La Bulgaria gode di un’ottima posizione geografica, strategica per gli scambi tra l’Europa e il Medio Oriente.
  • Rapporto tra moneta bulgara (Lev) ed euro fisso, e tra debito e PIL fra i più bassi dell’Europa.
  • Costo molto competitivo della mano d’opera, tra i più bassi del Continente.
  • Tassazione molto favorevole, la flax tax è al 10%, e in alcune zone con un alto tasso di disoccupazione arriva anche allo 0%.
  • Incentivi agli investimenti sia da parte del Governo che dall’Unione Europea per lo sviluppo delle aree rurali (buona parte del territorio) e della competitività del Paese.

 
Italia e Bulgaria: una storia recente ma molto proficua.
Se analizziamo i profitti, l’Italia rappresenta la seconda presenza imprenditoriale straniera nel Paese, un partner commerciale che vale ben 4 miliardi di euro (quasi il 10% del PIL bulgaro) e più di 60 mila nuovi posti di lavoro creati, con una presenza che si attesta di poco superiore alle 9 mila aziende con partecipazione italiana sul territorio.
Questi numeri dovrebbero essere già di per sé abbastanza eccezionali, se consideriamo che il Paese balcanico non raggiunge i 7 milioni di abitanti, ma a convincerci è soprattutto la crescita economica e sociale della Bulgaria, con un PIL che procede spedito ed è il quinto migliore d’Europa per crescita negli ultimi anni. La produzione industriale è cresciuta nell’ultimo anno del 5,8% e la domanda interna dell’1,8%.
 
Dall’Italia alla Bulgaria, senza ritorno.
Gli imprenditori italiani, schiacciati dal peso delle burocrazia e delle imposte, guardano oltre i confini nazionali: la Bulgaria rappresenta una delle mete più gettonate per aprire una nuova società, ma non soltanto per ragioni economiche.
La Bulgaria infatti è molto vicina all’Italia e ben collegata per via aerea, anche con le compagnie low cost, e ha un costo della vita tra i più bassi d’Europa che si riflette vantaggiosamente su molti aspetti della nostra attività imprenditoriale, dal costo della mano d’opera al settore immobiliare. Basti pensare che lo stipendio medio nella capitale si aggira sui 400€, mentre nelle altre città scende anche fino a 200€. Con 10€ possiamo andare a cena i un buon ristorante della capitale, con 100€ al mese affittare un ufficio in centro.
Essendo entrata a far parte della Comunità Europea, la Bulgaria gode di stabilità politica e in questo senso offre garanzie agli investitori e ai cittadini stranieri per quanto riguarda libera circolazione di merci e persone, non servono permessi di soggiorno o visti di ingresso, ma al tempo stesso la mancata adozione della moneta unica europea permette che i costi della vita restino bassi e che il Governo bulgaro abbia ampio margine in materia di politica fiscale. Se diamo un’occhiata alle imposte, infatti, vediamo che l’aliquota è fissa al 10% per le aziende, per le partite IVA, per i redditi delle persone fisiche e giuridiche. In alcune aree, poi, scende fino allo zero per favorirne lo sviluppo.
Anche gli adempimenti burocratici sono molto rapidi: aprire un conto corrente o prendere la residenza sono operazioni immediate, ma vedremo più avanti tempi, modalità e costi per aprire una società in Bulgaria.
Unico ostacolo da segnalare, il problema della lingua: il bulgaro è una lingua di origine cirillica, quindi ha un alfabeto diverso dal nostro, avremo dunque bisogno di un consulente di fiducia per tradurre i documenti.
 
Tipologie di società in Bulgaria.
Il diritto bulgaro disciplina le diverse tipologie di imprese in modo non difforme rispetto al nostro Ordinamento. Diamo un’occhiate alle principali:

  • OOD, equiparabile alla nostra Srl, è sicuramente la più scelta dagli imprenditori italiani, e può essere costituita da uno o da più soci, persone fisiche e/o giuridiche. Il capitale sociale minimo è di 1€, e il capitale può essere detenuto da un soggetto straniero anche per intero. Per aprire una OOD è necessario presentare domanda (attenzione, scritta in bulgaro) presso l’Agenzia delle Iscrizioni, ovvero l’equivalente della nostra Agenzia delle Entrate: entro massimo 15 giorni lavorativi avremo l’esito della pratica, e a quel punto dovremo presentare lo statuto e indicare l’oggetto sociale dell’attività dell’azienda, oltre  ai documenti dei soci che compongono l’impresa, infine scegliere il nome della società, indicare la sede legale sul territorio bulgaro e aprire un conto corrente presso una banca bulgara (le stesse operazioni, in sostanza, che siamo tenuti a fare nel nostro Paese).
  • AD, società per azioni, paragonabile alla nostra Spa può dimostrarsi un’ottima scelta perché non presenta restrizioni legali per quanto riguarda il trasferimento delle azioni e i suoi soci non sono tenuti a svolgere attività commerciali. Il capitale sociale minimo per la costituzione di una AD è di 26 mila euro: il 25% deve essere versato subito, il resto in un tempo massimo di due anni. Diamo un’occhiata agli organi societari previsti per legge: assemblea degli azionisti, il consiglio direttivo costituito da almeno 3 membri o collegio dei sindaci e CDA. Per quanto riguarda i tempi di costituzione, mediamente si aggirano sui 15 giorni lavorativi.
  • TRO (Trade Rapresentative Office) è una filiale commerciale che consente di fare attività promozionale per conto di un’impresa straniera, ma non avendo entità legale propria, non è consentita l’attività commerciale.
  • EOOD, società per azioni a responsabilità limitata
  • ET, proprietario unico.
  • SD, società in nome collettivo
  • KD, società in accomandita

 
Come fare per aprire un’impresa in Bulgaria.
Per aprire un’azienda in territorio bulgaro gli investitori stranieri godono di un processo di registrazione semplificato che possiamo completare direttamente senza muoverci dall’Italia, basta rilasciare una procura a un consulente locale e fornire tutti i documenti richiesti.
Per prima cosa dovremo registrare la nostra nuova società e ottenere così un codice fiscale, scegliere il nome dell’impesa seguendo gli stessi criteri nostrani, e saremo tenuti ad aprire un conto di garanzia speciale presso una qualunque banca bulgara. Ovviamente dovremo scegliere un indirizzo per la sede legale, ma se operiamo da remoto e non abbiamo intenzione di aprire una sede fisica troveremo uno spazio ad hoc per una cifra annuale irrisoria.
 
Regime fiscale in Bulgaria.
Il regime fiscale bulgaro è sicuramente più favorevole agli imprenditori rispetto a quello italiano: il 10% di imposta sull’utile dell’impresa attira molti investitori da ogni parte d’Europa. In alcune parti del Paese balcanico l’imposta può arrivare anche allo 0% (sì, zero per cento), per esempio in quelle aree rurali dove il tasso di disoccupazione è molto alto.
Gli imprenditori che hanno già fatto il grande passo riportano un’altra considerazione da non sottovalutare, ovvero che il Fisco bulgaro è molto corretto e cerca di favorire l’inserimento e la vita delle nuove aziende, ovviamente a meno di tentativi di evasione fiscale o raggiri.
L’aliquota del 10% si applica a tutte le aziende locali, indipendentemente dalla provenienza dei soci, ma dobbiamo stare attenti ai dividendi (imposta al 5%) se non siamo residenti sul territorio bulgaro e controllare cosa prevede la legislazione del nostro Paese in materia.
 
Considerazioni finali sull’apertura di una società in Bulgaria.
Come abbiamo visto, in linea generale aprire una nuova impresa in Bulgaria può dimostrarsi molto vantaggioso per gli imprenditori italiani: la posizione strategica a metà strada tra Europa e Medio Oriente, la vicinanza e l’ottima rete di collegamenti con il nostro Paese, il costo della vita estremamente ridotto e il regime fiscale favorevole fanno della Bulgaria una meta sicuramente allettante.
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  • consulenza con fiscaisti italiani.

Una risposta su “Aprire società in Bulgaria”

Salve, devo aprire una società in bulgaria (srl con due soci), la residenza fiscale delle persone fisiche è al momento in italia, ci occupiamo di vendita prodotti digitali nell’ambito blockchain e non, vendita di software in generale, investimenti ( vorrei sapere come funziona in trasferimento di capitale da persona fisica all’azienda e viceversa e l’eventuale tassazione dei dividendi) vorrei sapere come si apre la società in bulgaria, tempistiche, tassazione e costi aggiuntivi, costi, i servizi che offrite ( apertura società, contabilità dell’azienda aperta?), attendo risposta
Saluti

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